Francesca Petretto
Leggi i suoi articoliBerlino. Come quasi ogni altro intervento di rilievo nella capitale tedesca, anche il restauro del maestoso complesso della Staatsbibliothek in Unter den Linden, edificata tra il 1903 e il 1914 da Ernst von Ihne, è stato affidato dalla Stiftung Preußischer Kulturbesitz (SPK) al più stimato professionista berlinese del settore, quell’Hans-Günter Merz già distintosi, fra gli infiniti altri, per i restauri di Staatsoper Unter den Linden, Umlauftank e Alte Nationalgalerie.
L’ultimo grande cantiere del centro monumentale della città, una delle biblioteche di Stato più grandi e ricche al mondo (11 milioni di libri), si è appena chiuso dopo 15 anni di lavori. La struttura originaria era rimasta gravemente danneggiata durante la guerra perdendo la vecchia sala a cupola, il cuore più prezioso: Merz l’ha ricreato con un luminoso cubo in vetro posto al culmine dell’antica, oggi ripristinata, sequenza monumentale organizzata sull’asse centrale che dall’atrio sull’Unter den Linden e attraverso il bel cortile con fontana, conduce nuovamente al vestibolo d’ingresso e da qui alla grande sala di lettura a più piani.
Naturalmente l’intervento ha riguardato anche gli altri locali, col ripristino delle antiche volte a botte e il (ri)disegno di arredi moderni laddove non fosse possibile restaurare gli originali. L’Ufficio Federale dell’Edilizia e della Pianificazione Regionale si è fatto carico, per conto della SPK, del costo totale dell’intervento (circa 470 milioni di euro).
La sua presidente Petra Wesseler ha voluto elogiare la maestria di un intervento «eccellente e capace di coniugare la conservazione del monumento sotto tutela con nuove, complesse sfide statiche» e con le necessità di un luogo di studio dalle infrastrutture ipertecnologiche all'interno di un edificio ultracentenario.
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