Margherita Criscuolo
Leggi i suoi articoliVarie città. Si avvicina il prossimo appuntamento con la Grande arte al cinema promosso da Nexo Digital: solo martedì 22 e mercoledì 23 marzo sarà sul grande schermo «Renoir. Oltraggio e seduzione», il viaggio diretto Phil Grabsky nelle sale della Barnes Foundation di Filadelfia, tra le maggiori collezioni private di arte moderna e contemporanea e, soprattutto, scrigno del più corposo patrimonio mondiale di dipinti dell'artista francese. Medico, chimico e farmacista, Albert Barnes ne aveva raccolti 181, risalenti in particolare all'ultima fase della sua produzione, che considerava estremamente affascinante.
Il film approfondisce il Pierre-Auguste Renoir (Limoges 1841-Cagnes-sur-Mer 1919) oltre l'Impressionismo, dopo la celebre «Colazione dei canottieri» (1881). Rapidamente ne segue il percorso dagli inizi, quando giovanissimo disegnava col gesso sul pavimento nel laboratorio del padre sarto; lo accompagna nelle sue visite al Louvre e alla scuola d'arte dove, non ancora ventenne, diventa pittore professionista. Racconta la sua ammirazione per Corot e l'incontro con l'Impressionismo, fino al viaggio in Italia nell'inverno 1881-82 per studiare la pittura rinascimentale, un'esperienza che ne trasformerà lo stile.
Grande interprete della vita moderna, dei boulevard parigini e dei caffè «en terrasse», dipinti con pennellate fluide e luci intermittenti, dopo il Grand Tour Renoir vive una nuova fase più ponderata e composta: così nella «Blanchisseuse et son enfant» (1886), la moglie Aline è ritratta come una Madonna raffaellesca mentre bacia dolcemente il primo figlio Pierre, in una composizione ben centrata e sospesa nel tempo e nello spazio.
«Oltraggio e seduzione» racconta il rinnovamento artistico di Renoir fino ai monumentali e coloratissimi nudi degli ultimi anni, il cui emblema sono «Le bagnanti» dipinte negli ultimi mesi di vita a Les Collettes, esplorandone le profonde implicazioni per due grandi del Novecento, Picasso e Matisse. È il Renoir meno conosciuto e per tanti mai avvicinato, quello che la macchina da presa rivela allo spettatore in un tour immersivo capace di unire parentesi di contemplazione silenziosa a momenti guidati, grazie alle riflessioni di critici d'arte, studiosi e diversi artisti, unite ai ricordi del figlio secondogenito del pittore, il regista Jean Renoir, autore di un'intensa biografia sul padre: il tutto con il privilegio di entrare nel cuore delle opere, cogliendone particolari altrimenti impercettibili e averne un'impressione a 360 gradi.
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