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La bellezza del corpo

Il gruppo bancario privato svizzero Julius Baer ha fatto un ottimo investimento finanziando la mostra del British Museum «Definire la bellezza: il corpo nell’arte greca antica», aperta dal 26 marzo al 5 luglio

Un’iniziativa ambiziosa che mira a proporre un resoconto della forma umana raffigurata per più di 700 anni, a partire grosso modo dal periodo arcaico, intorno al 700 a.C., fino alla fine di quello ellenistico, intorno al 31 a.C., con qualche incursione in epoche successive.

Torso del Belvedere, Città del Vaticano, Musei Vaticani, Museo Pio Clementino La mostra sostiene che la rappresentazione del corpo fosse il linguaggio pittorico dell’esperienza mortale e divina. A questo scopo, Ian Jenkins, senior curator della collezione di antichità greche del British e curatore del catalogo della mostra, ha raccolto circa 150 pezzi (in gran parte sculture e rilievi) tra cui lo straordinario prestito del Torso del Belvedere che, per la prima volta dal Cinquecento, lascia il Vaticano. Il museo londinese ha cambiato politica anche sui marmi del Partenone. Subito dopo il tanto discusso prestito a dicembre di una parte dei fregi all’Ermitage di San Pietroburgo, per la prima volta dal 1962 il British dovrebbe spostare altre sei sezioni di marmi dalla Duveen Gallery alla Sainsbury Exhibitions Gallery.

Saranno esposti anche alcuni bronzi del IV secolo a.C. recentemente scoperti, testimonianze rarissime, in particolare un Apoxyomenos (figura di atleta che si deterge con lo strigile), in prestito dal Museo Mimara di Zagabria. Completano la presentazione della forma umana alcune terrecotte e vasi dipinti. Il susseguirsi degli stili architettonici, dall’arcaico al classico all’ellenistico, caratterizza la mostra. Le forme umane sono numerose, quasi sempre uomini, eroi e divinità; le donne sono ritratte unicamente come divinità, poiché erano considerate degli uomini «incompleti».

Il linguaggio predominante di questi corpi resta però quello religioso. Le sculture venivano impiegate come statue di culto od onorifiche di divinità o personaggi mitologici: offerte votive, decorazioni di templi (frontoni, fregi, metope e altre forme) e lapidi. Solo nel tardo periodo ellenistico la scultura iniziò a perdere la sua connotazione religiosa, per essere considerata da un punto di vista più estetico, un processo portato a termine dai Romani.

Donald Lee, 21 marzo 2015 | © Riproduzione riservata

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La bellezza del corpo | Donald Lee

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