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«Il Sacrificio al Minotauro» di Jean-Honoré Fragonard

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«Il Sacrificio al Minotauro» di Jean-Honoré Fragonard

Caccia novembrina

Redattori, corrispondenti, collaboratori e lettori di «Il Giornale dell’Arte» sono i nostri indagatori delle occasioni, eccezioni e stranezze che il mercato internazionale dell’arte continua a offrire

Simone Facchinetti, Carlotta de Volpi

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Un Fragonard fresco come panna montata
È la prima volta che questo meraviglioso bozzetto di Jean-Honoré Fragonard viene riprodotto a colori. Per qualche strano motivo non era mai avvenuto prima, complice il fatto che era rimasto «sepolto« nella stessa collezione francese da almeno un secolo. «Il Sacrificio al Minotauro» è una tela di 72x92 cm che sarà messa all’asta da Arcurial a Parigi il prossimo 22 novembre. La stima di 4-6 milioni di euro trova spiegazione nella rarità e nella straordinaria conservazione di un oggetto dipinto verso il 1765 che illustra un evento narrato da Plutarco, ovvero la selezione, tramite il tiro a sorte, dei 14 giovani ateniesi destinati a sfamare il Minotauro ogni nove anni. Un evento tragico raccontato da Fragonard come avrebbe potuto farlo solo Walt Disney. Simone Facchinetti

Quell’astronauta del XV secolo sconfigge il diavolo
Il san Michele Arcangelo miniato da Jean Colombe sembra un moderno astronauta che volteggia liberamente in cielo. Si mantiene in equilibrio mentre infilza una mostruosa creatura con ali di pipistrello, zampe da uccello, braccia a forme di zampe che sbucano dai becchi di altri due strani «angry birds». Dal ventre prominente emerge una faccia pelosa e barbuta. Il demonio è stato definitivamente sconfitto, liberando il villaggio abitato che si trova alle sue spalle e che si affaccia su un braccio di mare dove spicca Mont-SaintMichel. Questa è solo una delle 37 miniature a piena pagina che ornano il «Libro d’ore di Bureau», realizzato a Bourges tra il 1468 e il 1475 e che misura (da chiuso) 18x13 cm. Sarà messo all’asta da Drouot (Auction Art Rémy le Fur & Associés) il prossimo 14 novembre alla stima di 800mila-1 milione di euro. Simone Facchinetti

Paravento in giada, dinastia Qing
Sotheby’s London inaugura il mese con la vendita, l’1 novembre. «Important Chinese Art». Tra gli highlight, colpisce un paravento imperiale da tavolo in giada bianca finemente intagliato, dinastia Qing, periodo Qianlong (stima 150- 200mila sterline). Raffigurante una scena di buon auspicio, ovvero due figure in un paesaggio ricco di simboli di longevità, il paravento circolare (alto 35,4 cm) esemplifica le «giade pittoriche», in cui gli intagliatori imperiali trattavano la pietra come una tela da dipingere. La maestria e l’attenzione ai dettagli, evidenti nell’uso accurato di profondità diverse e nella conseguente differenza di livelli di luce che passano attraverso la pietra traslucida, conferiscono un forte senso di tridimensionalità che non si sarebbe potuto ottenere con un semplice dipinto. Carlotta de Volpi

Ninfee ovvero record annunciato
«Le bassin aux nymphéas» (1917-19) è senza dubbio uno dei pezzi forti della «20th Century Evening Sale» di Christie’s New York del 9 novembre. Negli ultimi anni della sua vita Monet si dedicò incessantemente a immortalare gli splendidi giardini della sua casa di Giverny. Caratterizzata dalla tipica atmosfera effimera, dall’armonia cromatica e dagli incantevoli riflessi di luce, la tela in questione è un esempio chiave della celebre serie delle ninfee e misura più di due metri di larghezza. Una «Ninfea» di queste dimensioni e qualità non veniva proposta in asta dal 2018, sempre da Christie’s, quando in occasione della straordinaria vendita della Collezione Rockefeller «Nymphéas en fleur» raggiunse 84,7 milioni di dollari. Si stima che questo capolavoro realizzerà oltre 65 milioni di dollari. Carlotta de Volpi

Magritte rende misteriosa la quiete domestica
Altro highlight della «20th Century Evening Sale» di Christie’s del 9 novembre è «L’Empire des lumières» di René Magritte. Si tratta del primo dei 17 dipinti a olio della celebre serie che forse più di ogni altra definisce l’œuvre inconfondibile dell’artista. Come affermato da Magritte stesso, la forza di queste opere risiede nel trasformare il mondo familiare e quotidiano in modi inaspettati, in altre parole di trasformare l’ordinario in qualcosa di straordinario. Già nelle collezioni di Nelson Rockefeller e Daniel Filipacchi, proprietario di Hachette, «L’Empire des lumières» ha battuto il record per qualsiasi opera di Magritte nella sua unica apparizione in asta da Sotheby’s nella primavera del 2022, raggiungendo la cifra record di 79,4 milioni di dollari. La stima di questo lotto è di 25-35 milioni di dollari. Carlotta de Volpi
 

Simone Facchinetti, Carlotta de Volpi, 01 novembre 2023 | © Riproduzione riservata

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