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Melania Lunazzi
Leggi i suoi articoliNel contesto delle celebrazioni in memoria della Grande Guerra il progetto espositivo dedicato a Paolo Caccia Dominioni (Nerviano, Mi 1896 - Roma 1992) si colloca come omaggio a una personalità eclettica ma anche come trait d’union tra diversi contesti e aree geografiche interessate dal conflitto. Dell’architetto, ingegnere, pittore, formidabile disegnatore, illustratore (nella foto, «Ascari. Campagna d’Etiopia», 1935-36) e scrittore sono 600 i pezzi esposti, per lo più inediti e rari, tra progetti, disegni, dipinti, scritti, documenti e testimonianze sull’autore. La maggior parte del materiale è eposto nella sede espositiva principale della Biblioteca Statale Stelio Crise diTrieste (dal 9 luglio al 26 agosto), con due appendici alloSpaziocavana Zinelli&Perizzi della stessa città e alla Caserma Guastatori Berghinz di Udine (dall’11 luglio al 26 agosto). Curata da Marianna Accerboni, con un nutrito elenco di collezionisti privati e il patrocinio anche di prestigiosi istituti italiani di cultura all’estero (la retrospettiva di Caccia Dominioni, insieme alla mostra di giovani artisti ad essa connessa, si trasferirà a Bruxelles, all’Istituto di Cultura Italiano dal 3 al 16 novembre e alla Sede Regione FVG dal 10 novembre al 3 dicembre), la mostra, realizzata grazie al contributo della Fondazione CRTrieste, è articolata in 7 sezioni per raccontare «la sua equilibrata ma appassionata visione del secolo breve, che visse con intensità, stile e distacco, raccontato e interpretato attraverso migliaia e migliaia tra disegni, progetti architettonici, bozzetti, dipinti e scritti, molti dei quali realizzati sul fronte del Carso durante la Grande Guerra o subito dopo in Libia, poi nella campagna d’Etiopia del 1935-36 e quindi in Africa settentrionale nel corso del secondo conflitto mondiale e della Resistenza, cui prese parte attivamente».
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