Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Lidia Panzeri
Leggi i suoi articoliVenezia. «Architecture for the People, by the People» (Architettura per il popolo dal popolo): è questo il titolo della mostra collaterale del Padiglione iraniano, che si è aperta ieri a Cannaregio.
Cuore dell’esposizione è il Museo d’arte contemporanea di Teheran, un’architettura moderna ma che riecheggia i temi della tradizione. In mostra figurano anche alcune delle opere della sua ricca collezione d’arte contemporanea europea, mai uscite dal Paese da almeno trent’anni; fra gli autori Ensor, Christo e Arnaldo Pomodoro (di cui sono esposte serigrafie). Grande attenzione è dedicata a Parviz Kalantari, classe 1987, che rinverdisce la tradizione dell’Arte povera, sulle architetture di fango e paglia delle città del deserto di Kashan.
Di particolare rilievo la documentazione del recupero del Bazar di Tabriz: doveva essere demolito, una raccolta di fondi l'ha salvato. Formelle disposte a semicerchio, che richiamano la tradizione della ceramica locale, si alternano alle foto dei personaggi, delle merci, dai tradizionali tappeti alle spezie, e della gente che frequenta il bazar.
La data di chiusura è quella della Biennale, il prossimo 27 novembre.

Altri articoli dell'autore
Nella Collezione Peggy Guggenheim sculture, dipinti, disegni e performance della figlia di Umbro Apollonio, dimenticata protagonista dell’Arte optical e cinetica
Il restauro si concluderà nel 2027, con un preventivo di spesa di 6,7 milioni di euro. Da dicembre una nuova illuminazione della facciata
Ca’ Rezzonico-Museo del Settecento Veneziano espone 36 miniature su avorio dell’artista italiana più celebre nell’Europa del Settecento
Dopo un lungo oblio ritorna in Laguna, all’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, l’artista che dipinse una Venezia mondana e autentica