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Laura Lombardi
Leggi i suoi articoliFirenze. Il rapporto tra pubblico e privato, al centro del dibattito intorno alla tutela e alla valorizzazione dei Beni culturali in Italia, è il tema del convegno di studi «Il patrimonio culturale italiano come capitale sociale e come investimento privato» che si terrà a Firenze, presso la Villa Ruspoli (piazza Indipendenza, 9) il 24 novembre alle ore 10, in occasione della presentazione del volume di Cino Benelli su «Beni culturali: la disciplina delle sponsorizzazioni» (Giuffré, Milano 2017).
Competenze pubbliche e sensibilità e capitali privati è quanto permette di costruire e consolidare un’economia culturale di mercato, ma per raggiungere un equilibrio della gestione e per non fare solo dell’arte il nostro petrolio (per usare un’infelice quanto efficace definizione dei politici), sta nel promuovere provvedimenti normativi che mostrino propensione per un nuovo mecenatismo collettivo. Laddove «collettivo» è da intendersi quale estensione, grazie a una diversa forma di fiscalizzazione, del ruolo di mecenate anche ad una più larga fascia di risparmiatori, spina dorsale della finanza collettiva italiana.
L’incontro si propone quindi di sollecitare la riflessione e di individuare strategie capaci di contemperare le esigenze di salvaguardia del valore comunitario dei beni culturali con le istanze crescenti e le esperienze di liberalità mecenatesca. Saranno dunque presenti Francesco Cardarelli, dell’Università di Roma «Foro Italico»; Paolo Carpentieri, capo ufficio legislativo di Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo; Roberto Cecchi, già sottosegretario di Stato allo stesso Ministero. A introdurre i lavori Massimo Morisi, docente di Scienza politica presso Università degli Studi di Firenze, mentre il dibattito sarà moderato da Paolo Manazza, pittore e giornalista specializzato in economia dell’arte per il «Corriere della Sera».
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