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Silvano Manganaro
Leggi i suoi articoliFino al 7 marzo, la Galleria Rossmut ospita la prima personale in Italia del controverso e discusso artista spagnolo Abel Azcona.
Giovanissimo, classe 1988, ha ideato una nuova performance appositamente per questa mostra (curata da Diego Sileo), partendo sempre dai temi a lui cari: rimestamenti autobiografici, prostituzione, abbandono, abuso sessuale, discriminazione, superamento dei limiti fisici e psicologici, rottura di schemi e convenzioni consolidate ecc.
Nudità «hipster» e video ad alta definizione stridono con un immaginario legato alla performance di matrice viennese che tutti abbiamo in mente.
Ma riproporre, nel secondo decennio del XXI secolo, pratiche performative radicate negli anni Settanta del secolo passato costringe il visitatore a ragionare sull’identità stessa di questa disciplina artistica, sulla specificità dei tempi in cui viviamo e su quanto, ancora oggi, l’obiettivo dell’arte possa o debba essere il vecchio «épater le bourgeois».
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