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Laura Lombardi
Leggi i suoi articoliGrazie alla Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti Onlus, istituita nel 2013, partono i restauri della Sala degli Elementi di Palazzo Vecchio: l’intervento, realizzato nell’ambito del progetto Flic (Florence I care) che coinvolge i privati nel restauro dei beni culturali cittadini, durerà circa 500 giorni per un importo di 475mila euro.
La Sala degli Elementi è la prima del quartiere omonimo del palazzo che consiste di cinque stanze e due loggiati: era l’appartamento privato di Cosimo I che ne aveva commissionato la realizzazione a Battista del Tasso, alla cui morte sopravvennero Giorgio Vasari e la sua bottega (1555-57). Vi figurano le allegorie dell’Acqua («Nascita di Venere»), della Terra («Primizie della Terra e offerte a Saturno»), del Fuoco («Fucina di Vulcano») e dell’Aria («Saturno che mutila il cielo»); il camino in marmo è su disegno di Bartolomeo Ammannati.
Il programma iconografico di Cosimo Bartoli fu concepito come unitario con il sottostante quartiere di Leone X: negli affreschi è infatti la genealogia degli dèi celesti, principio e fine di tutte le cose, mentre nelle sale corrispondenti del piano inferiore sono i personaggi illustri della famiglia Medici, collegando così l’ascesa al potere della dinastia a quella degli dèi celesti.
L’intervento, affidato a Meridiana-Mannucci-Techne, potrà essere seguito sul sito http://www.saladeglielementi.it/ e tramite visite guidate.
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