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Ilaria Speri
Leggi i suoi articoliApre il 12 settembre nelle sale del Marca la mostra «Aurelio Amendola - Andy Warhol», promossa dalla Fondazione Rocco Guglielmo e dalla Provincia di Catanzaro (fino al 12 ottobre, direttore artistico Pietro Mascitti, catalogo Silvana con testi di Rudy Chiappini, Alan Jones, Walter Guadagnini, Marco Meneguzzo, Gianni Canova).
Aurelio Amendola ha estratto dal suo archivio 22 immagini, stampate in grande formato (due addirittura 180x180 centimetri), realizzate nel 1977 in occasione di due sedute nello studio del maestro della Pop art (nella foto, «Andy Warhol, Factory, New York, 1977») e nel 1986, pochi mesi prima della sua prematura scomparsa.
In questi ritratti, stampati dal fotografo pistoiese con il consueto, ossessivo rigore, emerge con chiarezza il carattere rispettoso della pratica di Amendola, la sua capacità di adattarsi al soggetto senza mai forzare il proprio ruolo attraverso l’inquadratura. Warhol vuole apparire distaccato, e così emerge dalle stampe della seduta più lontana nel tempo, allo stesso modo in cui, nell’ultima serie, trapela invece una sorta di abbandono, che è forse segnale di ciò che sta per accadere.
In occasione della mostra viene anche presentato un inedito documentario dedicato ad Amendola, firmato da Sky, prodotto dallo stesso Mascitti e realizzato da Didi Gnocchi, vera e propria biografia filmata del fotografo, attraverso le testimonianze dei tanti che lo hanno incrociato nel corso della sua lunga carriera.
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