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Diego Velázquez, «La Cena in Emmaus», 1617 ca © Dublino, National Gallery of Ireland

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Diego Velázquez, «La Cena in Emmaus», 1617 ca © Dublino, National Gallery of Ireland

Velázquez alla conquista di Parigi

Parigi. Uno dei grandi protagonisti della storia dell’arte non aveva mai avuto in Francia una mostra a lui dedicata. Le lunghe file in attesa davanti al Grand Palais di Parigi per l'esposizione «Velázquez», fino al 13 luglio, testimoniano un successo annunciato. Molti tra i più noti capolavori del pittore sono arrivati dal Museo del Prado di Madrid, dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, da Roma e Londra, dagli Stati Uniti, a tracciare l’intera storia della sua carriera.
Diego Rodríguez de Silva y Velázquez, nato a Siviglia nel 1599, già a 12 anni imparava l’arte nella bottega di Francisco Pacheco, pittore «dallo stile freddo e saggio», erudito ed eccellente maestro.
Nello spirito della controriforma Velázquez comincia a farsi conoscere con le numerose dedicate all’Immacolata Concezione, esposte insieme in una delle prime sale del Grand Palais. A 24 anni, nel 1623, è già pittore ufficiale del re Filippo IV: a lui e alla sua famiglia dedica una serie di ritratti, molti dei quali presenti in mostra, curata da Guillaume Kientz, del Dipartimento di pittura del Louvre (museo che, singolarmente, non possiede nemmeno un'opera del sivigliano).
Velázquez contende al più celebre artista dell’epoca, Rubens, il favore del re che lo invia in Italia due volte prima a studiare la nuova maniera italiana, poi a raccogliere capolavori da aggiungere alla sua collezione. In Italia resta affascinato dalle opere di Caravaggio. Durante il secondo viaggio dipinge il famoso ritratto di papa Innocenzo X Pamphilj, rimasto da allora nella galleria della famiglia a Roma, anch’esso al Grand Palais con le opere più famose di Velázquez: dai ritratti dell’infanta Margherita alla celebre «Venere allo specchio» della National Gallery di Londra, che voleva gareggiare in sensualità e mistero con la «Venere» di Tiziano che lo aveva ammaliato. Grandi assenti «Las Meninas», che il Prado non ha concesso per motivi di conservazione.
Importante anche la sezione dedicata all'allievo prediletto del pittore sivigliano, Juan Bautista Martínez del Mazo, insieme con le tante opere dei meno noti «velazqueños» che pure influenzarono più tardi Goya e Manet.

Una veduta della mostra su Velázquez al Grand Palais. Allestimento di Atelier Maciej Fiszer, © Didier Plowy pour la Rmn-Grand Palais, Paris 2015

Una veduta della mostra su Velázquez al Grand Palais. Allestimento di Atelier Maciej Fiszer, © Didier Plowy pour la Rmn-Grand Palais, Paris 2015

Una veduta della mostra su Velázquez al Grand Palais. Allestimento di Atelier Maciej Fiszer, © Didier Plowy pour la Rmn-Grand Palais, Paris 2015

Diego Velázquez, «Ritratto dell'infanta Margherita»

Diego Velázquez, «La Cena in Emmaus», 1617 ca © Dublino, National Gallery of Ireland

Tina Lepri, 18 aprile 2015 | © Riproduzione riservata

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