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Lidia Panzeri
Leggi i suoi articoliVenezia. Con l’apertura il prossimo 6 marzo a Palazzo Ducale della mostra «Henri Rousseau. Il candore arcaico» s’inaugura la fitta stagione espositiva 2015 dei Musei Civici Veneziani, presentata il 24 febbraio a Roma dal presidente della Fondazione Walter Hartsarich, dalla direttrice Gabriella Belli e da Daniela Ferretti, addetta agli allestimenti.
È questa la prima, in ordine cronologico, delle tre mostre su cui si impernia il programma di quest’anno. La seconda, in calendario al Museo Correr dal 1° maggio al 30 agosto, è la «Nuova oggettività. Arte in Germania al tempo della Repubblica di Weimar (1919-1933)», circa 150 tra dipinti, fotografie, disegni e grafiche di Max Beckmann, Otto Dix e Georg Grosz, provenienti dal Museo di Los Angeles. In contemporanea, a rappresentare la versione italiana del «Realismo magico», il Museo di Ca’ Pesaro ospiterà un omaggio a Cagnaccio di San Pietro. Entrambi gli eventi sono in coproduzione con 24 Ore Cultura - Gruppo 24 Ore.
In collaborazione, invece, con la Axel and May Vervoodt Foundation continua al Museo Fortuny la serie di eventi, iniziata nel 2007 con «Artempo». Questa volta il filo conduttore è costituito dalla sezione aurea, la proporzione divina teorizzata da Luca Pacioli e «Proportio. Omaggio a Luca Pacioli» è il titolo della mostra, declinato trasversalmente per i settori musica, pittura e architettura, che aprirà il 9 maggio.
Se questo è l’ossatura, non meno interessanti sono le mostre in relazione con la Biennale. Si segnalano il 6 maggio, a Ca’ Pesaro una retrospettiva di Cy Twombly, resa possibile dalla collaborazione con la Cy Twombly Foundation di New York e, quale evento collaterale della Biennale, al Museo Correr «War Paintings» di Jenny Holzer, dipinti che prendono spunto dai dispacci della Cia in Afghanistan: un nuovo inizio creativo per l'artista statunitense, famosa per le sue sequenze di scritte.
In concomitanza con Expo 2015, a luglio si apre a Palazzo Ducale la mostra «Acqua e cibo a Venezia», prodotta dalla Fondazione di Venezia e organizzata dallo Iuav.
Ad ottobre l’atteso appuntamento con la tradizione pittorica antica vede protagonista Andrea Schiavone «la sublime macchia tra Tiziano e Tintoretto», come recita il sottotitolo della rassegna allestita al Museo Correr dal 3 ottobre per la cura di Enrico Dal Pozzolo e Lionello Puppi. Rivisitazione e, insieme, rivalutazione critica di un autore per troppo tempo sottovalutato.
I programmi della Fondazione Musei Civici non sono però solo espositivi. Continuano infatti gli interventi sulle strutture museali: dopo il museo del merletto a Burano e quello della moda a Palazzo Mocenigo, lo scorso 9 febbraio si è riaperto, totalmente rinnovato e raddoppiato negli spazi, quello del vetro a Murano.
I progetti più ambiziosi sono quelli che coinvolgono il Museo Correr, il «museo della città». A luglio è previsto il riordino di tutte le opere di Canova, grazie ai fondi raccolti da Venice Foundation e al restauro di altre due stanze degli ex appartamenti reali, finanziato dal Comitato Francese per la Salvaguardia di Venezia. Dopo le stanze di Sissi lo stesso comitato ha messo in cantiere per il 2015 il restauro del salotto di re Umberto.
Al Vega di Marghera, nello stesso luogo in cui è collocato parte dell’Archivio della Biennale, sono state trasferite tutte le opere in deposito, per mancanza di spazio o perché troppo grandi per essere esposte. Un tesoro nascosto, ma prezioso, che sarà visitabile da giugno, su appuntamento.
Infine, ma non certo marginale, l’avvio della collana dei cataloghi generali delle collezioni permanenti. Un’iniziativa destinata a prolungarsi per anni, ma che costituisce, secondo Gabriella Belli, la premessa scientifica su cui tutto si fonda.

Cagnaccio di San Pietro, «Primo denaro», 1928, collezione Privata

Andrea Schiavone, Nozze di Cupido e Psiche, 1549, New York, Metropolitan Museum of Art

Gabriella Belli, Walter Hartsarich e Daniela Ferretti hanno presentato a Roma, nella sede della stampa estera, i programmi per il 2015 della Fondazione Musei Civici di Venezia

Henri Rousseau, «La charmeuse de serpents», Parigi, Musée d'Orsay

Otto Dix, «Ritratto dell'avvocato Hugo Simons», Montreal, Museum of Fine Arts © Otto Dix, by SIAE 2014 - The Montreal Museum of Fine Arts
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