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Il cortile delle Armi della Rocca Albornoziana

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Il cortile delle Armi della Rocca Albornoziana

Spoleto, la Rocca s'illumina di notte

La fortezza museo avvia un progetto di «light art» per una campagna di crowdfunding destinata alle opere d'arte terremotate. Ma altri progetti sono in cantiere

Stefano Miliani

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Spoleto (Pg). Con la sua mole che dal colle domina la città del Festival dei due mondi, la Rocca Albornoziana di Spoleto non risulta aver subito contraccolpi dai terremoti di ottobre. Viceversa altri edifici in città hanno mostrato crepe e, soprattutto, la paura del sisma ha avuto ripercussioni pesanti sul turismo nella cittadina come in molte zone dell'Umbria. A novembre tanti hanno disdetto soggiorni prenotati. Ed è per ridare fiducia e contribuire al recupero delle opere d'arte danneggiate dal sisma (il deposito regionale è nella zona industriale spoletina del Santo Chiodo) che prende il via il progetto di light art «Lightquake», ideato per stimolare una raccolta fondi attraverso il crowdfunding che inizierà a gennaio 2017 e confluirà in una mostra collettiva a dicembre 2017.
Per il momento, sabato 17 dicembre alle 16.30, dà il la al progetto l'installazione luminosa «Light in the Stone» di Sebastiano Romano, che spoletini e turisti potranno vedere fino al 15 gennaio, tutti i giorni, dalle 17 alle una di notte.
Ha ideato il tutto la direttrice della Rocca, Rosaria Mencarelli, mentre la direzione artistica è affidata a Gisella Gellini e Claudia Bottini. L'artista, Sebastiano Romano, nato a Siracusa nel 1953, ha iniziato come scenografo e tra le altre cose ha collaborato a Milano con il Teatro della Scala ed Expo 2015, e con l'Arena di Verona.

La Rocca per Spoleto capitale
Sisma o non sisma, la fortezza voluta sul Colle Sant'Elia dal cardinale Albornoz per conto di papa Innocenzo VI e costruita a parte dal 1359, è sede del Museo Nazionale del Ducato ed è il perno di un progetto pluriennale per il quale il Ministero dei Beni e Attività culturali e Turismo e il Ministero delle Infrastrutture hanno stanziato un milione di euro. Quei soldi sono, nelle intenzioni, il primo passo «per potenziare il ruolo di Spoleto come capitale culturale», sostiene la storica dell'arte Rosaria Mencarelli. La quale dirige il palazzo inserito nel circuito del Polo Museale dell'Umbria e registra che, a fronte degli oltre 40mila visitatori del 2015, nei primi sette mesi del 2016 il monumento «ha avuto già 15mila visitatori, ovvero seimila in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, con un buon equilibrio tra ingressi pagati e quelli gratuiti». «Ma il progetto preparato nel 2015 su impulso del segretariato del ministero è molto più complesso e costa sei milioni», specifica Rosaria Mencarelli. L'obiettivo di un progetto condiviso tra Comune, Regione Umbria e Stato è incrementare il turismo culturale della città fino alla Valnerina e ai notevoli percorsi naturalistici della zona.
Intanto si parte dalla Rocca: «Ampliamo i percorsi espositivi e soprattutto miglioriamo gli impianti per contenere i consumi energetici, sia perché hanno costi davvero problematici, sia per rendere tutte le sale più accoglienti e valorizzare meglio quanto esposto. Alcuni ambienti d'inverno sono troppo freddi. Non sembreranno interventi eclatanti, invece sono fondamentali e preliminari. Finito questo, inizieremo con gli allestimenti». E il progetto dovrà estendersi ai camminamenti e «alle torri che ora non possiamo aprire sempre e sono vuote e dove metteremo apparati per narrare cos'è la rocca e il suo legame con il ducato».

Se volete saperne di più
https://www.facebook.com/MuseoDucatoSpoleto www.assoroccaspoleto.it 
www.beniculturali.it

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L'installazione Light in the Stone alla Rocca Albornoziana

Stefano Miliani, 12 dicembre 2016 | © Riproduzione riservata

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