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Mohammed Al Saleem, Untitled

Sotheby’s

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Mohammed Al Saleem, Untitled

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Sotheby’s, nuova asta a Diriyah con Picasso, Lichtenstein e i maestri del Medio Oriente

Una vendita di arte moderna e contemporanea che intreccia identità regionali e grandi nomi globali. In programma il 31 gennaio 2026

Camilla Sordi

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Sotheby’s rafforza la propria presenza nel Golfo con la seconda asta in Arabia Saudita, confermando il ruolo sempre più centrale del Regno nelle geografie del mercato internazionale. Dopo l’evento inaugurale che ha segnato una svolta storica all’inizio del 2025, la casa d’aste torna a Diriyah con Origins, una vendita di arte moderna e contemporanea che intreccia identità regionali e grandi nomi globali. In programma il 31 gennaio 2026, l’asta si inserisce strategicamente in un momento di straordinaria densità culturale, in concomitanza con la Biennale d’Arte Contemporanea di Diriyah e alla vigilia del debutto di Art Basel Doha, fissata dal 5 al 7 febbraio 2026. Oltre 70 lotti raccontano un dialogo ampio e ambizioso, capace di riflettere tanto la storia visiva del Medio Oriente quanto le sue connessioni con il canone occidentale.

Safeya Binzagr, Coffee Shop in Madina Road

Samia Halaby, Copper

Tra i nomi più significativi spicca Safeya Binzagr, figura cardine dell’arte saudita del Novecento, presente con «Coffee Shop in Madina Road», dipinto del 1968 raramente apparso sul mercato e proveniente dal patrimonio personale dell’artista (stima 150-200 mila dollari). L’opera restituisce uno spaccato della vita quotidiana saudita e testimonia l’impegno di Binzagr nella preservazione della memoria culturale del Regno. Altro lotto di rilievo è il dipinto senza titolo del 1989 di Mohammed Al Saleem, tra i pionieri della modernità saudita. Espressione matura del suo “orizzontismo”, il lavoro traduce in chiave astratta l’esperienza del deserto e dell’orizzonte di Riyadh (stima 150-200 mila dollari).

Di forte intensità politica e simbolica è «Demonstration» di Mahmoud Sabri, realizzato nel 1968 (stima 400-500 mila dollari). Capolavoro raro dell’arte moderna irachena, il dipinto unisce realismo sociale e riferimenti iconografici cristiani in una composizione carica di tensione emotiva, riflesso dell’impegno civile dell’artista. La vendita propone anche «Copper» di Samia Halaby, tela del 1976 che segna uno snodo fondamentale nella sua ricerca astratta (stima 120-180 mila dollari). Attraverso diagonali dinamiche e superfici vibranti, Halaby costruisce uno spazio pittorico che richiama memoria, movimento e luce, elementi centrali della sua esperienza tra Medio Oriente e Stati Uniti. Rarissima sul mercato è «Deux Pêcheurs» di Ahmed Morsi, dipinto del 1954 che restituisce, con un linguaggio sospeso tra lirismo e simbolismo, un frammento intimo della vita costiera di Alessandria (stima 120-180 mila dollari). Un’opera che conferma il ruolo di Morsi come voce indipendente dell’arte araba moderna.

Pablo Picasso, Paysage

Roy Lichtenstein, Interior with Ajax (Study)

Sul versante internazionale, uno dei top lot dell’asta è «Paysage» di Pablo Picasso, realizzato a Mougins nel 1965 (stima 2-3 milioni di dollari). Dipinto tardivo e vibrante, testimonia la libertà espressiva dell’ultimo decennio dell’artista e il suo dialogo continuo con la tradizione del paesaggio francese. Di forte impatto anche la scultura senza titolo di Anish Kapoor, un grande specchio concavo del 2005 in alluminio e vernice rosa intensa (stima 600-800 mila dollari). Opera iconica della sua produzione, mette in gioco percezione, riflessione e disorientamento, invitando lo spettatore a un’esperienza fisica e mentale dello spazio.

Completa il panorama la serie completa di quattro serigrafie dedicate a Muhammad Ali da Andy Warhol, realizzate nel 1978 (stima 300-500 mila dollari), emblema della riflessione dell’artista sulla celebrità come nuova mitologia contemporanea. Tra i lotti storici spicca inoltre «Le soleil les décolore» di Jean Dubuffet, dipinto nel 1947 al ritorno dal Sahara (stima 800 mila-1,2 milioni di dollari), opera chiave nel percorso che porterà alla definizione dell’Art Brut e testimonianza precoce dell’influenza del mondo arabo sulla sua ricerca. Chiude idealmente la selezione un gruppo di opere di Roy Lichtenstein provenienti dalla collezione personale dell’artista e di Dorothy Lichtenstein. A guidare il nucleo è «Interno con Aiace (Studio)» del 1997 (stima 600-800 mila dollari), affiancato da «The Great Pyramid Banner (Study)» del 1980 (stima 150-200 mila dollari), ultimi capitoli di una dispersione che ha già segnato risultati significativi.

Camilla Sordi, 23 dicembre 2025 | © Riproduzione riservata

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