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Giorgia Fiorio, «Il dono»

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Giorgia Fiorio, «Il dono»

Seravezza, la fotografia è un dono

Quattordicesima edizione per il festival versiliese

Chiara Coronelli

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Seravezza (Lucca). Si è inaugurata ieri nel comune toscano, a cura di Ivo Balderi, la quattordicesima edizione di Seravezza Fotografia, il festival che per tre mesi richiamerà in questo angolo delle terre lucchesi, stretto tra le Apuane e la Versilia, un pubblico eterogeneo e internazionale fatto di professionisti, amatori e appassionati.
Sono molti gli appuntamenti attesi, tra rassegne incontri e approfondimenti che si svolgeranno sullo sfondo del cinquecentesco Palazzo Mediceo, patrimonio dell’Umanità. Proprio al piano nobile del palazzo, è allestita la mostra di Giorgia Fiorio, ospite d’onore di questa edizione 2017. La fotografa torinese presenta «Il Dono» (fino al 17 aprile), una ricerca realizzata tra il 2000 e il 2009, con il patrocinio dell’Unesco, che l’ha vista impegnata in 38 mission e in 30 Paesi del mondo. La mostra, curata da Denis Curti e progettata con Gabriel Bauret, è un viaggio in bianco e nero in cerca delle radici della religiosità e delle sue espressioni, attraverso i rituali che legano l’individuo al sacro. È in questo ambito che si terrà anche il seminario «RAM. Reflexions Masterclass Advance», fondato nel 2012 proprio dalla Fiorio che, il 7 di aprile, terrà un incontro con Giovanna Calvenzi e gli artisti che hanno partecipato alla classe, intorno al tema «Visione, Immaginazione, Espressione: cos’è diventata la fotografia del nostro tempo?».

Alle Scuderie Ducali si trova «B&W: l’amore per la pellicola» (fino al 5 marzo), dove l’autore sudafricano Ken Gerhardt, per dichiarare il suo amore per il bianco e nero e la pellicola, espone una carrellata di immagini provenienti da quattro sue diverse serie, ancora in corso, intitolate «Film Revisited», «Gates ‘n Fences», «The Garden Path» e «Off the rails». Stessa sede per «Sporting Marble» (dal 10 al 26 marzo), collettiva che ha radici locali e scopi benefici, e «Strike» (dal 31 marzo al 17 aprile) dove l’architetto, progettista restauratore e fotografo Lucio Trizzino fa una selezione dalle sue opere «Luogo di luoghi comuni», «Sciopero» e «Ansietà». Completano il programma «Untitled (intro)» di Stefano Viti, alla galleria La Seravezziana; la collettiva «Space Earth-Satellite Photography», a La Bottega di Marina di Pietrasanta; «Ogni io che sei» di Francesca Marrai e «Sur/Real» di Erika Zolli, entrambe aperte al palazzo Civico di Querceta; oltre a workshop, spettacoli, visite guidate e letture portfolio.

Giorgia Fiorio, «Il dono»

Erika Zolli, «Sur/real»

Ken Gerhardt

Stefano Viti, «Untitled»

Lucio Trizzino, Luogo di luoghi comuni

Chiara Coronelli, 13 febbraio 2017 | © Riproduzione riservata

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