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Veronica Rodenigo
Leggi i suoi articoliDietro le quinte dei più importanti appuntamenti espositivi lagunari c’è Apice, la nota azienda italiana presente a Venezia dal 1982 con sedi a Milano, Firenze e Roma, che si occupa di trasporti, allestimento e servizi integrati. Suo il contributo alle mostre di Punta della Dogana, Palazzo Grassi e alle Stanze del Vetro, dove per la mostra dedicata allo Studio Glass americano sono attesi cinque lampadari di Dale Chihuly, due dei quali pesano 250 chili l’uno, che saranno installati a soffitto in un’unica sala dedicata.
Arriveranno smontati e la ricomposizione sarà curata da un tecnico che raggiungerà Venezia dagli Stati Uniti. All’azienda veneziana il compito di predisporre le strutture degli agganci come da protocollo elaborato dallo studio d’ingegneria dell’artista. Particolari da addetti ai lavori che svelano la complessità e le tante e diverse fasi dell’iter allestitivo nascoste dietro le quinte delle grandi mostre.
Accanto alle Stanze del Vetro, seguite da Apice ormai da 10 anni, l’azienda rinnova anche il proprio contributo a The Venice Glass Week (cfr. p. 6), aggiungendo alla sponsorizzazione un apporto «didattico» all’interno del programma «Conversations on Glass by Apice» (che offre dialoghi in italiano e inglese con attori internazionali del mondo del vetro sulla piattaforma youtube).
L’azienda racconta la propria testimonianza spiegando dettagli tecnici e accortezze come l’adattare specifici imballaggi a seconda delle tipologie e della fragilità degli oggetti da trasportare. La prossima sfida in territorio veneziano sarà la grande mostra su Vittore Carpaccio a Palazzo Ducale slittata alla tarda primavera 2021 (dopo la tappa di Washington). Apice è tra i concorrenti per l’affidamento dell’incarico.

Una passata edizione della Venice Glass Week
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