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Tina Lepri
Leggi i suoi articoliRoma. Agrumi, peonie, viburni, la canna, il cisto e l’ibisco in una selva verde di agrumi e pruni tra fiori colorati circondati da armoniche geometrie. E’ il magnifico colpo d’occhio alla Galleria Borghese di Roma del rinato «Giardino Tramontana» adornato di fiori e piante, di cui 1000 del seicentesco progetto originario della Villa nel monumentale parco dei Principi Borghese, accanto ad uno dei più famosi musei d’Europa. Un restauro storico, finanziato dall’associazione Mecenati della Galleria Borghese, iniziato a maggio 2016 e affidato alla società «Il Giardino Malandrino». I lavori di restauro hanno interessato anche la «Fontana del Drago», al centro della vasta area restituita alla Galleria. A questo primo restauro, costato 60mila euro, l’associazione, d’accordo con il Comune di Roma, che ha autorizzato la collocazione di ogni singola pianta, vorrebbe far seguire anche quelli per gli altri due giardini storici «Meridiana» e «Parterre», entrambi annessi alla Galleria Borghese. Il «Giardino Tramontana» sarà visitabile da settembre, una volta al mese.
I primi giardini vennero impiantati verso il 1610 ai due lati del Casino nobile dal giardiniere Domenico Savini di Montepulciano, mescolando piante di agrumi e piante di fiori, in armonia col progetto elaborato per il Casino da Flaminio Ponzio e Giovanni Vasanzio. Il terzo giardino della «Meridiana», realizzato più tardi, era ricco di piante e fiori rari, ma non mancavano carciofi e cardi per la cucina degli abitanti e ospiti della Villa.

Giardini del Museo Borghese
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