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Giovanni Pellinghelli del Monticello
Leggi i suoi articoliL’arte antica di Taubman a gennaio da Sotheby’s
Momento clou della Old Masters Week, si tiene il 27 gennaio nelle sale newyorkesi di Sotheby’s la dispersione della collezione di pittura antica di A. Alfred Taubman. Nel catalogo spicca il piccolo «Ritratto di Valerio Belli» di Raffaello (un tondo di 12 cm di diametro), firmato e datato 1517 (stime 1,8-2,7 milioni di euro) non solo uno degli ultimi dipinti di Raffaello in mani private ma unico nella produzione dell’artista per la rappresentazione di profilo del soggetto.
Rimasto per secoli nella famiglia Belli, nel 1937 fu acquistato dal celebre storico dell’arte Kenneth Clark (1903-83) i cui eredi lo vendettero a Taubman nel 1987. «The blue page» di Thomas Gainsborough, 1770 ca (2,8-3,7 milioni) è la rivisitazione autonoma del «Blue boy» della Huntington Library di San Marino, California, di poco anteriore, e con modello lo stesso Gainsborough Dupont, nipote di Gainsborough; se «The blue boy» è chiaramente un omaggio a Van Dyck e in particolare al ritratto di Carlo II ragazzo, la versione in asta mostra una ricerca personale e sperimentale più ambiziosa, in cui l’artista si è espresso liberamente in colore, movimento e spontaneità.
Si passa poi dall’«Incoronazione di spine» di Valentin de Boulogne, 1615 ca (stime 1,4-1,8 milioni), esplosione di naturalismo barocco che è tra le prime opere conosciute del più compiuto seguace non solo francese di Caravaggio, alla «Veduta veneziana del Canal Grande da Campo de San Vio», di Bernardo Bellotto (1,4-1,8 milioni) al «Cristo inchiodato alla croce» di Albrecht Dürer (920mila-1,4 milioni) fino alla «Madonna col Bambino, san Giovannino e santa Caterina da Siena» di Domenico Beccafumi (1,9-2,8 milioni).
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