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La «Deposizione» di Raffaello nel cantiere di restauro alla Galleria Borghese

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La «Deposizione» di Raffaello nel cantiere di restauro alla Galleria Borghese

RAFFAELLO 500 | Macro-shooting fotografico

Interventi sulla «Fornarina» di Palazzo Barberini e la «Deposizione» della Galleria Borghese

Arianna Antoniutti

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Roma. Nell’anno delle celebrazioni raffaellesche per il cinquecentenario della morte del pittore sono in corso, in due musei capitolini, esami e interventi su due opere del maestro urbinate: la «Fornarina» (1520 ca) di Palazzo Barberini e la «Deposizione» (1507) della Galleria Borghese. La cosiddetta «Fornarina» è stata sottoposta, nel gennaio scorso, sotto gli occhi dei visitatori, a scansione macro della fluorescenza dei raggi X, analisi che fornisce immagini ad alta risoluzione degli elementi chimici presenti sul dipinto.

L’opera è ora in prestito alle Scuderie del Quirinale per la mostra «Raffaello», mentre restauratori ed esperti sono al lavoro sui dati elaborati, che hanno fornito elementi sulla natura dei pigmenti utilizzati, sulla tecnica pittorica e sullo stato di conservazione del dipinto. Nel settembre scorso, a medesimo scanning macro-XRF, e a riflettografia IR iperspettrale, era stata sottoposta la «Deposizione», secondo un progetto diretto da Marina Minozzi, reso possibile grazie al supporto di Bank of America.

Ora si stanno integrando i risultati delle nuove indagini con uno studio approfondito volto a riesaminare e storicizzare le precedenti campagne diagnostiche, mentre l’opera, fino alla primavera, sarà visibile al pubblico del museo attraverso un cantiere di restauro aperto allestito nella stessa sala che abitualmente la ospita. Per quanto riguarda la pellicola pittorica si sta effettuando una manutenzione straordinaria, tesa a riordinare alcune discrasie presenti in superficie.

Avrà inizio a breve anche l’intervento sul supporto ligneo, che sarà rivolto all’eventuale integrazione e/o sostituzione dei sistemi di aggancio della tavola alla sua cornice, alla loro funzionalizzazione per una migliore ripartizione dei carichi e a quanto eventualmente necessario a stabilizzare il supporto. Al termine delle indagini e del restauro, i risultati scientifici e storici saranno diffusi dalla Galleria Borghese attraverso una specifica pubblicazione.

Arianna Antoniutti, 02 marzo 2020 | © Riproduzione riservata

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