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Francesca Romana Morelli
Leggi i suoi articoliRoma. Rossella Biscotti è la vincitrice del «Premio Quadriennale 16» di 20mila euro e di una vetrina espositiva nella Stazione Termini, messa a disposizione da Grandi Stazioni Retail. Adelita Husni-Bey ha invece vinto il «Premio Illy under 35» di 15 mila euro. Tra gli espositori under 35 della Quadriennale 35, due menzioni speciali sono andate ad Alek. O (Buenos Aires, 1981) e Quayola (Roma, 1982). Intitolata «Altri tempi, altri miti» e organizzata dalla Fondazione La Quadriennale di Roma e Azienda Speciale Palaexpo, la sedicesima edizione, aperta a Palazzo delle Esposizioni fino all’8 gennaio 2017, è composta di dieci sezioni espositive ideate da undici curatori, che hanno scelto novantanove artisti. La cerimonia di premiazione, avvenuta il 7 novembre, è stata presieduta da Franco Bernabè, presidente della Fondazione, che ha rilevato con un certo orgoglio la scelta di due «artisti donna» da parte della giuria formata da Ferran Barenblit, direttore del Macba - Museo di Arte Contemporanea di Barcellona, da Volker W. Feierabend, patron della Fondazione VAF di Francoforte da Susanne Pfeffer, direttore del Museo Fridericianum di Kassel e curatore del Padiglione Germania alla prossima Biennale di Venezia, e da Carlo Bach, direttore artistico di Illy caffè, per il Premio Illy. La cerimonia si è tenuta davanti a un gruppo ristretto di addetti ai lavori, tra cui i direttori del MaXXI, Hou Hanru e Bartolomeo Pietromarchi, per il Macro Federica Pirani e Costantino D’Orazio, i collezionisti Sciarretta, critici d’arte come Ludovico Pratesi, Laura Cherubini, Gabriele Simongini, il direttore dell’Accademia di Belle Arti di Roma, Tiziana D’Acchille.
In realtà la giuria si è mostrata interessata a ricerche focalizzate su scenari conflittuali del nostro tempo. Presente alle Biennali di Venezia e di Istanbul (2013), Documenta (2012), vincitrice d’importanti premi, la Biscotti (Molfetta, 1978) che vive in Olanda, ha partecipato alla Quadriennale nella sezione curata da Matteo Lucchetti «De Rerum Rurale». La sua opera «Il viaggio» (2016) ha convinto la giuria, perché «attraverso diversi livelli di significato, dà visibilità al dramma umano che si consuma ogni giorno nel Mar Mediterraneo. (…) Il lavoro rovescia e ripoliticizza le pratiche artistiche che discendono dal minimalismo e dall’arte concettuale degli anni Sessanta». La più giovane Husni-Bey (Milano, 1985) di formazione italo-libica, che vive a New York e che ha partecipato a mostre come la Biennale di Mosca (2013) e a «Really Useful Knowledge» al Reina Sofía di Madrid (2014), ha esposto invece nella sezione di Luigi Fassi «La democrazia in America». Il suo video «Agency - Giochi di potere» frutto di un workshop in cui gli studenti di un liceo romano hanno impersonato i diversi ruoli sociali di un’ipotetica campagna elettorale, è stata apprezzato dalla giuria in quanto «propone forme alternative di rappresentazione della vita politica e sottolinea il ruolo fondamentale dell’istruzione come base di fratellanza».
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Premiate alla 16ma Quadriennale di Roma: Adelita Husni-Bey e Rossella Biscotti tra Carlo Bach e Franco Bernabè. Foto OKNOstudio (6).jpg
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