Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Margherita Criscuolo
Leggi i suoi articoliSan Pietroburgo. L’Ermitage di San Pietroburgo, che conserva un importante insieme di reperti provenienti da Palmira, scende in campo per partecipare alla ricostruzione dell’antica città siriana da poco strappata alla furia dell’Isis dall’esercito di Bashar al Assad. «Restaurare Palmira è responsabilità di tutti e un lavoro a lungo termine, per il quale è importante darsi il tempo necessario», ha detto in un’intervista all’Afp il direttore del museo russo, Mikhail Piotrovskij, secondo il quale i danni causati dai jihadisti hanno interessato «fino al 70% del sito».
Solo una «società internazionale, con la partecipazione dei Paesi membri dell’Unesco e la Direzione generale di Damasco per le antichità e i musei potrà portare a un restauro di successo», ha aggiunto Piotrovskij ricordando il recente appello rivolto dal capo delle antichità siriane Maamoun Abdelkari, agli archeologi ed esperti del mondo di «venire a lavorare a Palmira perché il sito è patrimonio mondiale dell’umanità». «Bisogna tenere in considerazione dove è stata trovata ciascuna pietra prima di prendere decisioni su come procedere con i restauri», ha spiegato ancora il direttore dell’Ermitage sottolineando che la Russia ha «molta esperienza nel restauro di monumenti storici distrutti, come ha dimostrato dopo la seconda guerra mondiale».
Nei giorni scorsi, in un colloquio telefonico con la direttrice generale dell’Unesco Irina Bokova, il presidente russo Vladimir Putin ha parlato della vasta esperienza degli esperti del museo di San Pietroburgo, alcuni dei quali hanno già lavorato sotto la guida Unesco alla conservazione e restauro del patrimonio culturale siriano.
Tra i pezzi originari di Palmira in collezione dell’Ermitage figurano dieci rilievi funerari, monete, alcuni frammenti di sculture (teste) e una grande stele con iscrizioni in aramaico e greco, conosciuta come la «Tariffa di Palmira», con le tariffe doganali del secondo secolo d.C. quando la città era un importante crocevia per il commercio. L’Isis aveva il controllo del sito dal maggio 2015.

La «Tariffa di Palmira» conservata nel Museo dell'Ermitage a San Pietroburgo
Altri articoli dell'autore
La chiesa seicentesca adibita a teatro sarà riconsegnata entro la fine dell'estate
Una polemica che non ha fondamento
L'installazione «Dirty Corner» è stata imbrattata con scritte antisemite. Un tribunale impone ora all'artista, ritenuto «complice di razzismo», di cancellarle