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Francesca Romana Morelli
Leggi i suoi articoliIl londinese Eddie Peake è autore di performance multisensoriali, che esplorano, tra la messa in scena dei suoi modelli e i desideri rimossi del pubblico, tematiche legate al corpo, al sesso e al voyeurismo, trattate attraverso una produzione fotografica, video, pittorica e plastica.
Fino al 4 aprile Peake (1987) allestisce un’ampia personale da Lorcan O’Neil intitolata «A Historical Masturbators». «Se da un lato l’aggettivo “Historical” si riferisce alla stratificazione storica dell’Italia, alle sue contraddizioni religiose, politiche, culturali e sentimentali, con cui mi sono confrontato nei sei mesi trascorsi a Roma per realizzare questo lavoro, spiega l’artista, dall’altro si riferisce al mio modo di vedere le cose, di leggerle linguisticamente e costruirne la rappresentazione».
La mostra s’incardina su una serie di dieci dipinti, «Mask paintings», che affronta il tema della realtà e il suo doppio tramite la manipolazione dell’immagine dell’autore. Le tele sono concepite come coppie di gemelli non identiche; Peake lo spiega in virtù del fatto che anche lui ha un gemello non identico.
Sono esposte, inoltre, sagome umane a grandezza naturale, sottili e ondulate come se fossero state schiacciate da un rullo compressore e al posto della testa recano una scatola di plexiglas piena di scarti. Si vedono inoltre sagome di orsi enormi e colorate (nella foto un esemplare), con il collo avvolto da sciarpe lavorate a maglia e mensole con il piano imbottito e rivestito di pelle che richiamano alla mente la chaise longue dello psicanalista, sui quali sono sistemati oggetti in apparenza incongrui.
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