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Tina Lepri
Leggi i suoi articoliRoma. Ci pensa la street art a salvare dal degrado le periferie romane: a Tor Marancia venti artisti internazionali hanno trasformato il quartiere in un museo a cielo aperto; in poco più di due mesi venti facciate di abitazioni, alte 14 metri, sono state riempite da spettacolari murales.
Il progetto di riqualificazione urbana e culturale del popolare quartiere alle spalle dell’Eur, sostenuto dal Comune, finanziato dalla Fondazione Roma, da Roma Capitale e dall’associazione culturale 999Contemporary, è stato inaugurato dal sindaco Ignazio Marino e dal presidente di Fondazione Roma Emmanuele Emanuele.
Le opere sono state realizzate in collaborazione con la comunità che vive a Tor Marancia attraverso scuole, associazioni, laboratori professionali gestiti dagli abitanti che hanno chiesto la riqualificazione anche delle case in cattivo stato e l’apertura del parco del quartiere chiuso da tempo.
Un altro storico quartiere della periferia romana, Torpignattara, sta cambiando faccia: si moltiplicano i murales d’artista che abbelliscono muri e case degradate, facciate di vecchie scuole, dove mancano le principali strutture primarie e le strade sono infestate da buche. Il progetto finanziato dal Comune di Roma, «Light up Torpigna!», vuole accendere una nuova luce nel quartiere, sfruttando la potenza delle immagini per regalare un altro volto a tante strade sconosciute e a scorci marginali e decisamente brutti del posto, abbelliti e trasformati dalla street art.

Diavù, Lucamaleonte e Nic Alessandrini, il muro nel quartiere meticcio di Torpignattara: il cantiere

Diavù, Lucamaleonte e Nic Alessandrini, il muro nel quartiere meticcio di Torpignattara, foto Giorgio Benni

Una donna si affaccia alla finestra di una delle case dipinte dagli street artists a Tor Marancia
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