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Maschere e artisti «industriosi»

Giovanni Pellinghelli del Monticello

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Dal 4 ottobre la Collezione Maramotti presenta due mostre. Fino al  28 febbraio, in collaborazione con la Whitechapel Gallery di Londra, è di scena, a cura di Bina von Stauffenberg, Corin Sworn con «Silent Sticks».

Qui la vincitrice del Max Mara Art Prize for Women 2013/2015 presenta il suo nuovo lavoro che, nella scia di una sua ricerca che intreccia storia, memorie, frammenti di racconti veri o immaginati, si ispira alla Commedia dell’Arte italiana nel XVI secolo e le cui figure hanno da allora influenzato artisti e scrittori, da Shakespeare e Marlowe a Goya e Picasso.

L’opera è il risultato della residenza dell’artista in Italia nel 2014, durante la quale la Sworn ha esplorato la cultura di Roma, Napoli e Venezia, studiando le opere teatrali tradizionali e incontrando attori ed esperti della Commedia dell’Arte. L’installazione, che abbina architettura, scultura e arte tessile, è il «palcoscenico» di una performance che, ripresa e montata in un video dalla stessa artista, è proposta all’interno dell’installazione stessa.

L’autrice approfondisce il tema dagli «scambi di identità» negli intrecci narrativi e il ruolo ricoperto dall’abbigliamento nella società italiana del XVI e XVII secolo. I costumi, disegnati  dall’artista (su fonti storiche e iconografiche fra cui Il teatro delle favole rappresentative di Flaminio Scala) sono stati realizzati a mano in collaborazione con il team di stilisti e artigiani Max Mara. «Silent Sticks» resterà in permanenza alla Collezione Maramotti.

Sino a fine maggio 2016, invece, «Industriale immaginario» è una mostra che intende esplorare quella parte della produzione dell’arte contemporanea che si è misurata con l’impiego o il riutilizzo di oggetti industriali o con processi di matrice industriale. Tutte le opere sono parte della Collezione Maramotti e vengono esposte per la prima volta. Alcune appartengono al primo nucleo storico della Collezione, mentre altre sono recenti acquisti o commissioni: dal lavoro di Nuvolo datato 1958 a quelli più recenti di Laure Prouvost ed Elisabetta Benassi del 2013.

In mostra lavori di Vincenzo Agnetti, Elisabetta Benassi, Wim Delvoye, Lara Favaretto, Paolo Grassino, Gregory Green, Peter Halley, Kent Henricksen, Matthew Day Jackson, Kaarina Kaikkonen, Krištof Kintera, Annette Lemieux, Nuvolo, Carl Ostendarp, Laure Prouvost, Tom Sachs, Vincent Szarek e Andrea Zittel.

Giovanni Pellinghelli del Monticello, 25 settembre 2015 | © Riproduzione riservata

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