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Tina Lepri
Leggi i suoi articoliRoma. Sarà Mantova la Capitale della Cultura 2016. Lo ha annunciato a Roma il ministro Dario Franceschini al termine della cerimonia al Ministero dei Beni culturali. Emozione e festeggiamenti a Mantova che ha così battuto le altre nove città arrivate in finale: Aquileia, Como, Ercolano, Parma, Pisa, Pistoia, Spoleto, Taranto e Terni. A Mantova andrà anche, oltre alla corona di capitale della Cultura, un milione di euro per realizzare il progetto presentato e l’esclusione delle risorse investite dal vincolo del patto di stabilità.
È del ministro Franceschini l’idea di designare una Capitale italiana della Cultura «in carica» per un anno. Tutto è nato dopo l’assegnazione a Matera del titolo di Capitale Europea per il 2019, quando Franceschini dichiarò le altre città concorrenti (Ravenna, Cagliari, Lecce, Perugia e Siena) «capitali» per il 2015. Il titolo è stato istituito dalla legge ArtBonus. L’iniziativa Capitale italiana della Cultura, ha detto il Ministro, vuole sostenere incoraggiare e soprattutto valorizzare le capacità progettuali e attuative delle città nel campo della cultura per favorire coesione sociale, integrazione senza conflitti, conservazione delle proprie identità e naturalmente lo sviluppo economico. Il meccanismo di competizione e selezione sta spingendo le città, dice il Mibact, «A una cosa di cui c’è grande bisogno, ossia una programmazione complessiva a lungo termine capace di produrre un insieme di eventi. Iniziando dai restauri e dalla conservazione generale del bene artistico nelle città in perpetua competizione».
Le nove città arrivate in finale saranno le concorrenti già in campo per la sfida del 2017. Chi vince riceverà, come oggi Mantova, un milione di euro.

Una veduta di Mantova
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