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La primavera dell'arte moderna in Italia
- Ada Masoero, Vittorio Bertello
- 03 maggio 2016
- 00’minuti di lettura
La primavera dell'arte moderna in Italia
La primavera dell'arte moderna in Italia
- Ada Masoero, Vittorio Bertello
- 03 maggio 2016
- 00’minuti di lettura
Ada Masoero, Vittorio Bertello
Leggi i suoi articoliParte con il 10 e 11 maggio da Poleschi Casa d’Aste il maggio dell’arte moderna e contemporanea in Italia. Si va dalla tempera su cartoncino del 1918 di Giacomo Balla alla tempera su carta intelata «Superficie CP202», 1954-55, di Giuseppe Capogrossi (base d’asta 20mila euro), fino a lavori delle correnti ottico-cinetiche degli anni Settanta, sia italiane (Alberto Biasi, «Attraverso senza toccare», anni Settanta, base d’asta 38mila euro) sia straniere (LeParc, Garcia Rossi, Aguero).
Si continua con Finarte, che propone l’11 del mese un catalogo di 142 lotti, con artisti italiani e internazionali. Uno dei lotti di punta è una gouache su carta intelata di Sam Francis, firmata e datata 1973, consegnata da una collezione privata bergamasca. Le stime sono comprese tra 50 e 60mila euro. Dello svizzero Max Bill il catalogo ha un acrilico su tela del 1966, quotato tra 20 e 30mila euro, mentre di Renato Guttuso un olio su tela del 1980, «Telefoni o l’incomunicabilità», è valutato 30-40mila euro.
In due giorni, il 25 e il 26 del mese, Sotheby’s disperde soprattutto la produzione artistica italiana degli anni Sessanta. Per esempio, un grande smalto di Mario Schifano del 1961, «Grigio 402», ha una stima di 400-600mila euro; «Testa di Adamo», un’opera del 1968 di Tano Festa parte da 50-70mila euro; «I fidanzati», un’opera di Cesare Tacchi acquistata nel 1965 alla galleria La Tartaruga, ha una valutazione di 140-180mila euro. Il pezzo più importante dell’asta di Sotheby’s è un «Concetto spaziale. Attesa» del 1967 di Lucio Fontana (un taglio bianco), valutato 1,2-1,5 milioni di euro. Un «Senza titolo» di Tancredi del 1955 parte invece da 250-350mila euro, e «Edicola», un collage su carta applicata di Renato Guttuso del 1964, da 130-180mila.
Anche Farsetti ha due giorni di aste: il 27 e il 28. Un «Concetto spaziale. Attese» del 1961 (tre tagli rosso) di Lucio Fontana ha una stima di 1,6-2,4 milioni; mentre, tra le opere di arte moderna, un autore frequente nei cataloghi di Farsetti come Alberto Savinio ha un’opera del 1929, «Monument», quotata tra 550 e 750mila euro. Un altro «habitué» dei cataloghi di Prato, Giacomo Balla, ha «Germogli primaverili (Paesaggio di Villa Borghese)», olio su tela del 1906 a 220-280mila euro, e «Morbidezze primavera» del 1918 a 200-280mila. Una «Partita a briscola» di Ottone Rosai del 1920, infine, è stimata 100-150mila.
Sempre in Toscana, Pananti ha un appuntamento il 28 maggio a Firenze, mentre Porro & C ha una vendita il 31 del mese, con una «Cariatide» di Amedeo Modigliani (tecnica mista su cartone) a 130-180mila euro, un olio su tela di Carlo Carrà del 1946, «Barche, a 50-60mila e una «Combustione» di Alberto Burri del 1948 a 120-140mila.