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La fiera che non c’era

Walter Guadagnini

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Non poteva succedere che Londra restasse a guardare la crescita mondiale del mercato fotografico e il successo di Paris Photo di qua e di là dell’Oceano senza reagire, ed ecco puntuale, dal 21 al 24 maggio, la risposta affidata alla prima edizione di Photo London, che si svolgerà in Somerset House, affiancata e attorniata da una serie di manifestazioni di assoluto livello. Ben settanta sono le gallerie internazionali presenti, tra le quali nomi di prestigio come Danziger, Edwyn Houk, Howard Greenberg da New York, Les Filles du Calvaire da Parigi, Thomas Zander da Colonia, Taka Ishii da Tokyo, Robert Morat da Berlino, per non dirne che alcune, oltre che ovviamente tutto il meglio del panorama londinese, tra establishment e stelle nascenti (tra cui ricordiamo Grimaldi Gavin per le sue origini italiane). Insieme a queste, una sezione speciale è dedicata alle gallerie emergenti, il titolo è «Discovery», con otto gallerie di cui quattro londinesi e le altre provenienti da Oslo, Anversa, Parigi e Tokyo.
Nutrito è anche il programma di incontri ed eventi collaterali, realizzato grazie al fondamentale sostegno della Luma Foundation. In particolare si segnalano i talks con la partecipazione di fotografi come Sebastião Salgado, Martin Parr, Don McCullin, Stephen Shore, Rineke Djikstra, direttori di museo come Quentin Bajac del MoMA  o Tim Marlow, recentemente nominato direttore dei programmi aristici della Royal Academy. Non da meno sono le mostre che accompagnano l’evento, quattro appuntamenti che spaziano dalla fotografia antica e classica alla contemporaneità, tre dei quali prodotti per questa occasione: si va dalle 200 fotografie provenienti dalle collezioni del Victoria & Albert Museum dedicate al rapporto tra Londra e le vie d’acqua di «Beneath the Surface», alle inedite stampe al platino del ciclo «Genesis» di Salgado, all’installazione pubblica di «The Teaser» di Rut Blees Luxemburg fino a quella che è forse l’esposizione più significativa, la serie «Prostitutes» realizzata dal fotografo iraniano Kaveh Golestan nel quartiere della prostituzione a Teheran, dove vivevano e lavoravano oltre 1.500 donne, fra il 1975 e il 1977, due anni prima della rivoluzione khomeinista, dell’incendio che distrusse quasi l’intera area e della messa al bando successiva alla vittoria degli imam. Vari altri eventi, tra cui aste organizzate da Christie’s, Sotheby’s e Phillips, fanno di questa manifestazione la prima, vera «settimana della foto» londinese: per informazioni più dettagliate, www.photolondon.org.

Walter Guadagnini, 04 maggio 2015 | © Riproduzione riservata

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