Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Giusi Diana
Leggi i suoi articoli«Raíces» (radici) è il titolo di una performance che Regina José Galindo (1974) presenta il 23 aprile all’Orto Botanico di Palermo. A guidare l’azione è la riflessione sul concetto di «sradicamento», così sentito nella multiculturale Palermo. Insieme a un gruppo di performer che rappresentano le diverse etnie presenti in città, l’artista guatelmateca interagisce con il giardino esotico, composto da piante provenienti da tutto il mondo. Singolare punto di congiunzione tra storia botanica e umana è il fatto che molte delle piante presenti all’Orto Botanico vennero trasportate illegalmente (proprio come avviene oggi con gli sbarchi dei migranti sulle coste siciliane) dalla fine del XVIII secolo, costituendo così il lussureggiante giardino tropicale di oggi. La performance curata da Giulia Ingarao, Paola Nicita e Diego Sileo è realizzata in occasione della tappa palermitana della mostra «Estoy viva», visitabile dal 24 aprile al 28 giugno al Padiglione Zac dei Cantieri Culturali alla Zisa, con alcuni lavori mai esposti prima in Italia. Fa parte della rassegna l’opera «Descensión» del 2013, allestita dal 25 aprile al 28 giugno presso la Galleria d’Arte moderna.
Altri articoli dell'autore
Nel corso del festival Taobuk, che quest’anno vedrà anche la partecipazione di Michelangelo Pistoletto, l’artista cinese dialogherà con Arturo Galansino. A firmare il manifesto di questa edizione è Mimmo Paladino
A centovent’anni dalla realizzazione della monumentale tela «I carusi», la Gam celebra il Realismo sociale nella pittura siciliana dal tardo ’800 alla metà degli anni Cinquanta del ’900
Nel Convento del Carmine di Marsala dipinti, fotografie e carteggi ripercorrono il rapporto di amicizia tra il pittore di Scicli e lo scrittore di Racalmuto
In Sicilia compie dieci anni Radicepura Garden Festival, la biennale di Giarre per chi ama i giardini e l’arte contemporanea «open air». Ospite di questa edizione la paesaggista inglese Sarah Eberle