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La facciata dell'«Y block» con «Il pescatore», murale disegnato da Picasso e realizzato dal suo collaboratore Carl Nesjar. © VisitOSLO | Didrick Stenersen

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La facciata dell'«Y block» con «Il pescatore», murale disegnato da Picasso e realizzato dal suo collaboratore Carl Nesjar. © VisitOSLO | Didrick Stenersen

L'Y block minacciato (dal governo norvegese)

Realizzato dall’architetto norvegese Erling Viksjø, ospita due murales disegnati da Picasso

Nicola Pirulli

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Oslo. Dopo numerosi rinvii il governo norvegese ha dato il via libera alla demolizione del cosiddetto «Y block», ex edificio governativo nel centro della capitale. La decisione, come già in passato, sta sollevando numerose proteste da parte di cittadini, accademici e istituzioni internazionali (tra cui Europa Nostra e l’inglese C20).

Realizzato nel 1969 dall’architetto norvegese Erling Viksjø (1910-71), l’edificio riveste un’importanza particolare per diversi motivi. In ambito architettonico è considerato tra i maggiori esempi di quel Brutalismo che costituì uno degli sviluppi del Movimento Moderno, grazie soprattutto all’uso del calcestruzzo a vista, e insieme ad altre costruzioni, come l’«H block» che sorge al suo fianco, costituisce un complesso unico nel Regjeringskvartalet, il quartiere dei principali uffici amministrativi.

L’edificio, poi, ospita due murales disegnati da Picasso ed eseguiti dal suo collaboratore Carl Nesjar: «Il pescatore», in facciata, e «Il gabbiano», nella lobby, che saranno preservati, ma l’idea di ricollocarli nel nuovo stabile che dovrebbe prendere il posto dell’Y block non suscita entusiasmi. Infine, nel 2011, poche settimane dopo la proposta di inserire i due edifici nella lista del Patrimonio culturale nazionale, il fabbricato venne danneggiato da uno degli attacchi terroristici ad Oslo e Utøya messi in atto da Anders Breivik.

Eliminarlo significherebbe cancellare una testimonianza di quel terribile evento se non, per dirla con le parole di Janne Wilberg, responsabile dei beni culturali di Oslo, «contribuire a realizzare il progetto di Breivik, che voleva minare e distruggere la democrazia e i suoi simboli».

Nicola Pirulli, 10 aprile 2020 | © Riproduzione riservata

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