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Dagli anni Settanta nella Reggia di Caserta alloggiano, senza averne diritto, alcune famiglie che pagano affitti irrisori

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Dagli anni Settanta nella Reggia di Caserta alloggiano, senza averne diritto, alcune famiglie che pagano affitti irrisori

Inquilini abusivi nella Reggia di Caserta. La Corte dei Conti: danno allo Stato di 1,2 milioni di euro

Inquilini abusivi nella Reggia di Caserta. La Corte dei Conti: danno allo Stato di 1,2 milioni di euro

Caserta. Dagli anni Settanta una quindicina di famiglie abitano senza averne alcun diritto e pagando cifre ridicole (da 3 a 145 euro) in sale e appartamenti nel complesso monumentale della Reggia di Caserta. Sono tutti ex dipendenti della locale Soprintendenza, custodi o loro figli e parenti.
L’abuso era noto da tempo ma nulla era cambiato, nonostante l’intervento della Procura della Repubblica. Da un mese si è mossa la Corte dei Conti che, dopo una rapida verifica della Guardia di Finanza, ha ora notificato all’ex soprintendente di Caserta Paola Raffaella David e a tre dirigenti del Demanio regionale campano un «invito a dedurre», cioè a giustificare il loro comportamento e i motivi della malagestione.

I magistrati contabili hanno quantificato in 1,2 milioni di euro il danno subito dallo Stato. Una parte dei quindici «abusivi» abitano proprio negli spettacolari appartamenti storici della Reggia affacciati sul parco, gli altri in un annesso all’interno del parco reale aperto al pubblico, nel complesso inserito dal 1997 nella lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco. Alcuni di loro hanno creato e recintato piccoli giardini, coltivano orti e allevano galline. La Guardia di Finanzia ha accertato che gli inquilini che occupavano quasi gratis gli alloggi reali, possono entrare e parcheggiare la loro auto negli spazi interni della Reggia e che il consumo dell’acqua nei loro appartamenti, orti e giardini è a carico della Soprintendenza.
La situazione non è ancora risolta e alcuni dei privilegiati occupanti sostengono che da parte loronon vi è stato alcun abuso  e di non essere quindi disposti ad andarsene perché titolari di un presunto diritto acquisito.
 

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Tina Lepri, 07 aprile 2016 | © Riproduzione riservata

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