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Francesca Romana Morelli
Leggi i suoi articoliÈ terminato il restauro di uno dei capolavori dell’arte italiana del primo Novecento, «Il pastore» di Arturo Martini conservato nella Galleria d’Arte Moderna (nella foto un particolare). Con «Il pastore» e altre opere lo scultore trevigiano ottenne nel 1931 il primo premio di centomila lire alla Quadriennale di Roma e fu invitato a farne dono alla costituenda Galleria Mussolini sul Campidoglio. Eseguita in terracotta e in terra refrattaria nell’estate del 1930 a Vado Ligure, nel 1974 l’opera, in deposito a lungo termine presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, subì un incidente che la ridusse in pezzi. L’allora soprintendente Palma Bucarelli si rivolse a un restauratore del Museo Nazionale Etrusco specializzato in manufatti fittili, Vincenzo Verducci, il quale, seguendo i principi del restauro archeologico, non stuccò le linee di frattura che lasciarono sulla superficie plastica un fitto reticolo. Ora «Il pastore» è stata sottoposto a un nuovo intervento nei laboratori dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro (Iscr), grazie al finanziamento della Fondazione Paola Droghetti Onlus. L’intervento si è reso necessario per le fragili condizioni morfologiche della scultura: si è ritenuto opportuno migliorarne la stabilità sulla base di legno e sigillare le lacune del restauro precedente, rispettando le crepe da ritiro verificatosi nel corso del modellamento.
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