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«Ritratto di Rosa Ceriani» di Francesco Hayez (particolare)

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«Ritratto di Rosa Ceriani» di Francesco Hayez (particolare)

Il mistero di due dipinti di Hayez ritrovati in una cascina abbandonata

Maria Paola Zanoboni ha ricostruito una vicenda ottocentesca di arte e imprenditoria tra Milano e Como

Paola Venturelli

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L’incontro fortuito con alcune carte dimenticate in un’antica e fatiscente cascina padronale del Bassone (Senna Comasco), già teatro dei primi esperimenti di Alessandro Volta, permette a Maria Paola Zanoboni di tracciare un’avvincente storia. Uno fra i tanti fogli ritrovati recava la firma di Giuseppe Garibaldi e nella dimora abbandonata erano, inoltre, conservati due dipinti, una dama vestita di nero dallo sguardo triste e un gentiluomo, non firmati né datati, che si sono rivelati opere attribuibili a Hayez. Il cartiglio retrostante i quadri, con la scritta «Novi» svelava l’identità dei personaggi: Rosa Ceriani e il marito Pasquale Novi, i coniugi per i quali Francesco Hayez aveva realizzato anche un disegno con la testa di un bambino, venduto nel secolo scorso, di cui si sono perse le tracce. Da qui l’immersione dell’autrice negli archivi, tra Milano e Como, con il ritrovamento di una massa ingente di documenti che s’intrecciano a quanto affiorato dai fogli del carteggio della cascina.

Titolari di un’importante fabbrica con annesso negozio nel centro di Milano, zona dove vivevano, i due coniugi finanziavano e ospitavano spesso patrioti e garibaldini, quali Ergisto Bezzi, Filippo Manci, Virgilio Inama, Felice Cavallotti, Vincenzo Brusco Onnis, Maurizio Quadrio, Marino Bevilacqua, Camillo Zancani, ricevendo messaggi di ringraziamento anche da parte di Garibaldi. Zanoboni ricostruisce le loro biografie, inclusa quella di Angelo Salmoiraghi (1848-1939), fondatore della famosa ditta di ottica e strumenti di precisione, altro appartenente alla cerchia dei garibaldini, che nel 1873 avrebbe sposato Costanza Novi, figlia maggiore di Rosa e Pasquale.

«Ritratto di Pasquale Novi» di Francesco Hayez

«Ritratto di Rosa Ceriani» di Francesco Hayez

Ampio spazio è dedicato alla figura dell’avventuroso Giacomo Bonanomi (1842-90), garibaldino e notaio, nipote di Rosa e figlio della proprietaria terriera Giulia Bonanomi che nel 1859 aveva acquistato la cascina del Bassone, ipotecata per debiti di gioco dagli eredi di Alessandro Volta. Pretesto per organizzare incontri e scambi di idee tra i patrioti era il salotto che si teneva a Milano in casa Novi e le conferenze organizzate dai coniugi. Ma la protagonista di questo libro è Rosa Ceriani Novi (1828-98). Rimasta presto vedova con quattro figli in tenera età, subentra al marito Pasquale (1818-63) nella direzione dell’attività da questi avviata nel 1849 per il commercio di seterie e produzione di capelli di paglia e pelliccia, di giocattoli, porcellane e maschere, con sede a Milano e filiali sia nel Nord Italia sia a Barcellona e Parigi, rivelandosi un’ottima imprenditrice e finanziatrice. Passò gli ultimi anni della sua vita nell’imponente villa di Azzano, sul lago di Como, di fronte a Bellagio, da lei fatta costruire nel 1867, dove si spense il primo maggio 1898. L’inedito ritratto di Hayez che fa da copertina del libro e la raffigura in nero, malinconica e pensosa, è suggello di una storia italiana di singolare interesse fra arte e imprenditoria.

La Signora in abito da lutto. Rosa Novi imprenditrice e finanziatrice del Risorgimento nella Milano di metà ’800
di Maria Paola Zanoboni, 145 pp., ill., Jouvence, Milano 2024, €14

La copertina del volume

Paola Venturelli, 15 agosto 2024 | © Riproduzione riservata

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