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Il gentiluomo che fa litigare Sotheby’s e Weiss

I termini di una controversia legale che oppone Sotheby's e il mercante Mark Weiss a proposito di un dipinto ritenuto di Frans Hals e ora contestato

Vincent Noce

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Il 6 febbraio Sotheby’s ha annunciato una causa legale in un tribunale inglese contro il mercante d’arte Mark Weiss, la sua galleria e una società appartenente al suo socio. L’obiettivo della casa d’aste è recuperare le perdite generate nella vendita del dipinto «Ritratto di gentiluomo», ritenuto di Frans Hals, ma ora, sostiene Sotheby’s, riconosciuto come un falso, dopo essere stato sottoposto ad analisi tecniche.

Weiss ha risposto che contesterà le pretese e chiederà ulteriori esami sul dipinto. La scorsa estate Sotheby’s ha restituito per intero al collezionista di Seattle Richard Hedreen i 9,5 milioni di euro che questi aveva pagato per l’opera nel 2011.

All’epoca della vendita privata Sotheby’s agiva per conto di Mark Weiss, che a sua volta, tramite un intermediario italiano, aveva acquistato l’opera da Giuliano Ruffini, il cui nome è stato collegato a numerosi casi di sospette contraffazioni.

Secondo un comunicato della casa d’aste, le analisi tecniche condotte dalla Orion Analytical e successivamente riviste da un altro specialista in conservazione, John Twilley, «hanno stabilito che l’opera è sicuramente un falso».

Da allora, Sotheby’s ha rilevato la Orion Analytical e creato un nuovo dipartimento scientifico per rafforzare le misure di protezione contro le frodi artistiche. Di recente la casa d’aste ha annunciato l’ingresso nel team di Ashok Roy, ex direttore delle ricerche e delle collezioni alla National Gallery di Londra.

Mark Weiss ha risposto avanzando dubbi sul rapporto tecnico, che non è mai stato pubblicato, e sottolineando il fatto che la Orion Analytical è ora di proprietà di Sotheby’s. Il mercante ha aggiunto che all’epoca della vendita, «conoscitori accreditati» ritenevano che l’opera fosse di Frans Hals.

In un comunicato Weiss riferisce che i conservatori da lui consultati avevano raccomandato che il dipinto venisse sottoposto a ulteriori esami, «prima di poter affermare in modo definitivo che si tratta di un falso moderno». Ma, prosegue il documento, «Sotheby’s ha ripetutamente negato agli esperti del signor Weiss l’accesso al dipinto per effettuare ulteriori analisi». 

Questo non è l’unico caso di sospette contraffazioni che vede coinvolta Sotheby’s. La casa d’aste aveva effettuato le analisi tecniche sul presunto Hals dopo essere stata contattata nel marzo del 2016 dalla nostra testata partner in lingua inglese, «The Art Newspaper», in merito a dipinti provenienti da Giuliano Ruffini.

Sotheby’s ha anche in corso una causa in un tribunale di New York contro il broker lussemburghese Lionel de Saint Donat-Pourrières, per recuperare il denaro di un’altra vendita che si è vista costretta ad annullare, quella di un dipinto raffigurante San Gerolamo, acquistato all’asta nel 2012 da un collezionista privato per 840mila dollari e in seguito attribuito al Parmigianino dopo essere stato esposto al Metropolitan Museum.

Vincent Noce, 04 marzo 2017 | © Riproduzione riservata

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