Arianna Antoniutti
Leggi i suoi articoliFino al 28 febbraio l’Accademia di San Luca ospita, negli spazi della Galleria, un’inedita installazione di un set sperimentale. Si tratta di un’iniziativa del progetto «Imago (Imaging Multispettrale per l’Arte, la Gamification e la realtà olografica). Vedere in un modo diverso tra arte e natura» finanziato dalla Regione Lazio e dal Ministero dell’Università e della Ricerca.
Il progetto ha come protagonista, qui all’Accademia di San Luca, l’olio su tela «Perseo e Andromeda» del Cavalier d’Arpino, parte delle collezioni dell’Accademia stessa. Il dipinto è stato sottoposto ad analisi multispettrale, una tecnologia che analizza l’opera illuminandola con radiazione ultravioletta, visibile e infrarossa, acquisendo immagini nelle diverse bande dello spettro elettromagnetico.
I risultati delle indagini sono ora fruibili dal pubblico attraverso un’articolata installazione, che Anna Candida Felici, curatrice del progetto e ricercatrice presso il dipartimento di scienze di base e applicate per l’ingegneria della Sapienza di Roma, così ci illustra: «L’installazione permette di fruire del grande patrimonio artistico, scientifico e culturale che gli studi effettuati sul dipinto di Perseo e Andromeda hanno portato alla luce. Ai visitatori vengono mostrate le fasi delle ricerche effettuate e i “segreti” da queste svelati, preceduti da una presentazione dell’autore e del mito di Perseo e Andromeda.
Tutto questo avviene in due modi: il primo è l’olografia, una tecnologia che utilizza luci laser per creare immagini tridimensionali, di forte impatto visivo. Il proiettore olografico mostra i contenuti connessi all’opera tramite immagini e brevi descrizioni testuali, a ciclo continuo.
L’altra modalità, è un audio-video interattivo, proiettato su uno schermo di 4x3m, e narrato dall’autore stesso. Tramite l’Intelligenza Artificiale, difatti, l’autoritratto del Cavalier d’Arpino è stato animato, ricreando la gestualità del volto nell’azione del parlare. Anche i personaggi di Perseo e Andromeda prendono vita durante il racconto, fornendo un’esperienza audio-visiva fortemente coinvolgente. L’applicazione di diverse tecniche di Imaging Multispettrale sul dipinto, ha permesso di scoprire dettagli nascosti, che riguardano il processo creativo dell’artista, la composizione materica del quadro e la sua storia conservativa. In particolare, si sono scoperte informazioni sui disegni preparatori e sui pentimenti.
Ad esempio, il mantello di Perseo è stato disegnato più esteso dopo la prima bozza, mentre la ciocca di capelli sul petto di Andromeda, appena accennata inizialmente, è stata ridisegnata, in un secondo momento, più corposa. Si sono poi ricostruiti molti dei materiali e dei pigmenti utilizzati per realizzare il dipinto, come ad esempio l’azzurrite, il cinabro, la biacca, il giallo di Napoli. Infine, studi mirati hanno portato alla luce macchie scure sul corpo di Andromeda, corrispondenti a zone del dipinto in cui era stato effettuato, in precedenza, un intervento di restauro».
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