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Frammento di un diploma militare proveniente dalla Sardegna. Il modello AI Aeneas è in grado di ricostruire il testo mancante da un’iscrizione danneggiata (testo in grigio) senza bisogno di conoscere la lunghezza della sezione mancante

Yannis Assael et al./Nature

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Frammento di un diploma militare proveniente dalla Sardegna. Il modello AI Aeneas è in grado di ricostruire il testo mancante da un’iscrizione danneggiata (testo in grigio) senza bisogno di conoscere la lunghezza della sezione mancante

Yannis Assael et al./Nature

IA e archeologia: Enea legge le iscrizioni antiche e ricostruisce le parti perdute

«Aeneas» è il primo modello di Intelligenza Artificiale al mondo in grado di contestualizzare le epigrafi

I ricercatori stanno utilizzando l'Intelligenza Artificiale (IA) per ricostruire le parti mancanti delle antiche iscrizioni romane. Un nuovo strumento di Intelligenza Artificiale, chiamato «Aeneas» (Enea) dal nome dell’eroe della mitologia greca e romana, analizza migliaia di iscrizioni latine per prevedere il testo perduto e può persino suggerire quando e dove un’iscrizione è stata scritta.

«Aeneas è il primo modello di IA progettato per contestualizzare le iscrizioni antiche, afferma Thea Sommerschield dell’Università di Nottingham nel Regno Unito, che ha collaborato al progetto con la società tecnologica Google DeepMind  e in partnership con ricercatori delle Università di Warwick, Oxford e dell’Università di Economia e Commercio di Atene (Aueb). Aiuta gli storici a interpretare, attribuire e ripristinare testi latini frammentari».

Ogni anno vengono scoperte circa 1.500 iscrizioni latine su edifici, manufatti antichi e altro ancora, sovente però incomplete a causa di danni, come rotture o erosione. Gli esperti utilizzano le loro conoscenze specialistiche per cercare iscrizioni simili e ricostruire le parole e le frasi perdute, ma questo può richiedere molto tempo e l’analisi di centinaia di testi «spesso danneggiati, prosegue Sommerschield. Di solito non sappiamo dove e quando sono stati scritti. Studiare la storia attraverso le iscrizioni è come risolvere un gigantesco puzzle, solo che in questo caso si tratta di decine di migliaia di pezzi in più del normale e il 90% di essi manca, perché è tutto ciò che è sopravvissuto per noi nel corso dei secoli».

Aeneas, invece, è in grado di prevedere il testo mancante di un’iscrizione, anche quando non si conosce la lunghezza della sezione perduta. Può anche suggerire un probabile luogo di origine, identificare iscrizioni simili e assegnare al testo una datazione, a volte entro un arco di tempo di 13 anni. Il sistema crea queste connessioni cercando esempi simili in un insieme di 176.861 iscrizioni latine, prodotte dal VII secolo a.C. all’VIII secolo d.C. in luoghi che vanno dalla Britannia romana fino alla Mesopotamia.

Per testare lo strumento basato sull’IA, il team di ricercatori ha esaminato le «Res Gestae Divi Augusti», una lunga iscrizione latina dell’epoca dell’imperatore romano Augusto, incisa sulle pareti del Tempio di Roma e Augusto ad Ankara, in Turchia. L’esatta data di composizione di questo testo durante il regno di Augusto è stata a lungo dibattuta, creando una discussione, ma Aeneas è riuscito ad assegnare datazioni in linea con quelle proposte dagli storici e con iscrizioni analoghe. Quando lo strumento ha esaminato l’iscrizione su un’ara votiva proveniente da Magonza, in Germania, ha stimato correttamente la sua datazione intorno al 214 d.C., l’ha identificata come prodotta nella provincia romana della Germania Superior e ha proposto restauri per il testo danneggiato. Sommerschield descrive questi risultati come «momenti di euforia» per il team. Ulteriori informazioni sul nuovo strumento sono state pubblicate sulla rivista «Nature».

«Avere a disposizione [Aeneas] non significa che tutto il lavoro che gli storici fanno attualmente debba essere messo da parte, puntualizza Sommerschield. Ma avere Aeneas al proprio fianco mentre si è al museo, per esempio, o nel sito archeologico dove è appena stata trovata una nuova iscrizione, è il nostro sogno».

 

 

Le pareti del Tempio di Roma e di Augusto ad Ankara, in Turchia, recano incisa la Res Gestae Divi Augusti, una lunga iscrizione latina che è stata esaminata da Aeneas. Foto efesenko

Garry Shaw, 24 luglio 2025 | © Riproduzione riservata

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