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La Calm Room della National gallery di Singapore

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La Calm Room della National gallery di Singapore

I musei internazionali si confrontano su arte, salute e «wellbeing»

A convegno le ricerche nel campo dell’arte e della salute fisica e mentale, con le buone pratiche su due ambiti fondamentali: la cura della salute mentale per tutte le fasce di età e la prevenzione e cura delle malattie degenerative del cervello

Marcella Pralormo

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Il network internazionale Museum Next ha organizzato il convegno «Museums, Health and Wellbeing» (6-7 febbraio, solo online), occasione di aggiornamento e riflessione sulle buone pratiche e sulle ricerche nel campo dell’arte e della salute fisica e mentale nelle istituzioni internazionali. Emerge un approccio focalizzato su due ambiti fondamentali: quello della cura della salute mentale per tutte le fasce di età e quello della prevenzione e cura delle malattie degenerative del cervello.

La «Mindfulness» (pratica di meditazione con l'obiettivo della consapevolezza di sé), con le sue diverse applicazioni come l’Mbsr (Mindfulness Based Stress Reduction), è lo strumento oggi prediletto da molti musei, perché prevede protocolli con sessioni di breve durata adatti agli spazi museali e ai tempi di apprendimento ridotto che una visita al museo comporta. Focalizzarsi sul momento presente attraverso l’opera d’arte facilita il rilassamento dell’attività dell’amigdala, che, in caso di stress, è sovrattivata. Esistono programmi di Mindfulness adatti ai bambini e agli adolescenti e agli adulti, ad esempio presso Getty Museum di Los Angeles, Louvre Abu Dhabi e Dulwich Picture Gallery di Londra.

Il tema delle malattie degenerative, quali le demenze e l’Alzheimer, ha dato vita a numerosi progetti, che partono dagli oggetti esposti nei musei e lavorano sulla memoria e sulla sua sollecitazione attraverso lo stimolo sensoriale degli oggetti esposti e delle attività proposte, da quelle tattili a quelle olfattive, a quelle di socializzazione tra visitatori, come l’esempio del Qagoma Museum di Brisbane (Australia).

Tra gli interventi del 6 febbraio la National Gallery di Singapore ha presentato il programma dedicato al miglioramento del benessere dei visitatori, che ha come focus tre pilastri chiave: i volontari, il coinvolgimento della comunità e l’accessibilità. Una squadra dedicata, il Community and Access Team, ha realizzato una «Guida all’Accessibilità» del museo e il progetto della «Calm Room» (Stanza della Calma), inaugurata nell’autunno 2022 e pensata come luogo rilassante, con poltrone avvolgenti e colori tenui in cui riposare durante la visita e ascoltare percorsi che invitano a soffermarsi sulle opere in un modo «lento». Il progetto «Art with you» ha coinvolto i «caregiver» e le persone con demenza nella visita al museo con schede guida alle opere e attività manuali.

I Musei dell’Università di Oxford hanno presentato una ricerca sulla salute mentale dei giovani tra i 16 e i 24 anni, condotta da medici e psichiatri. Le statistiche hanno dimostrato che questa fascia di età ha difficoltà a identificare le problematiche mentali e a chiedere aiuto, per diverse ragioni. È stato creato un progetto digitale, «Ways of Being» (glam.ox.ac.uk), testato da 400 ragazzi, nato come strumento per ridurre ansia e depressione attraverso il racconto dell’arte e il digitale. La ricerca medica ha dimostrato che il coinvolgimento culturale può essere uno strumento di autoanalisi e può migliorare le condizioni mentali, prima di rivolgersi ai medici.

Il Peabody Essex Museum ha un approccio basato sulla Mindfulness e sull’Arte Terapia come parte integrante dei programmi del museo ed è il primo museo al mondo ad avere nel suo staff un neuroscienziato. Il programma «Being Well» coinvolge i visitatori con programmi innovativi di mindfulness e benessere con un approccio olistico. Uno spazio contemplativo con proiezione di arte digitale viene utilizzato per sessioni di yoga, sound bathing e arte terapia. La mostra in corso, dell’artista Zara Hussain, presenta dipinti che raffigurano il respiro e invitano i visitatori a concentrarsi sul proprio respiro. E animazioni digitali coinvolgono le persone nella concentrazione proprio sul respiro. Sessioni musicali integrano l’esperienza visiva nello spazio interno. L’esterno del museo, con il Museum Garden, prolunga l’esperienza meditativa in natura.

Il museo come luogo accessibile e di benessere, luogo di valore terapeutico che risponde ai bisogni sociali, fisici e psichici, è il focus del programma sviluppato dal Louvre Abu Dhabi che comprende progetti di mindfulness, esperienze accoglienti nella cornice dell’architettura contemporanea del museo. Nel 2020 il museo aveva riaperto dichiarando di essere un «Mindful Museum» e proponendo sessioni di mindfulness online e in presenza. Oggi si concentra sul tema delle emozioni, con una mostra dedicata ai bambini e agli adolescenti che sono indotti a indagare la propria interiorità e a sviluppare l’intelligenza emotiva attraverso l’arte. L’approccio del museo integra lo sport tra le attività proposte e nell’area all’aperto propone sessioni di canoa, yoga, corsa. Gli spazi interni propongono sessioni di meditazione brevi, come il «Mindful Art Moment», che in pochi minuti aiuta a focalizzarsi sul momento presente davanti a un’opera d'arte.

La Calm Room della National gallery di Singapore

Marcella Pralormo, 09 febbraio 2023 | © Riproduzione riservata

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