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Antonio Mirabelli
Leggi i suoi articoliUna collezione eclettica quella presentata da Finarte per l’asta di arredi, porcellane e arte orientale del prossimo 14 maggio, impreziosita da una pregevole selezione di beni provenienti dalla collezione privata di Stefano Gabbana. Oggetti di epoche lontane tra loro e appartenenti a differenti stili vengono posti in dialogo armonico nel catalogo, a voler abbracciare spinte contemporanee e classiche in uno spartito senza confini temporali. Inoltre, la provenienza di parte dei lotti dalla collezione dello stilista milanese risulta un plus interessante, vista l’attenzione rivolta dal mercato alle single-owner collections.
Dalla raccolta di Stefano Gabbana provengono le tre scimmie in argento dorato a grandezza naturale, tempestate di gemme e materiali preziosi. Queste sculture sono state realizzate su progetto dello stesso stilista, per cui rappresentano un unicum, la cui stima si aggira sui 30-50mila euro. Sempre della medesima raccolta fanno parte due uccelli mitologici in legno intagliato le cui code piumate fanno da schienale ad una seduta, così come degno di nota è il grande tappeto ovale di Fornasetti a fondo blu decorato con un polpo gigante, un pezzo unico realizzato appositamente per Gabbana con una stima di 10-15mila euro.

Un grande vaso in porcellana Da Ya Zhai, Cina, inizi secolo XX. Stima 6-8mila euro

Piero Fornasetti, «Octopus», 2019. Stima 10-15mila euro
A seguire, un notevole gruppo di oltre 20 lotti di Memento Mori di provenienza nordeuropea, a cavallo tra il XIX e XX secolo, tra cui spiccano un okimono in avorio intagliato raffigurante uno scheletro accovacciato (Lotto 55) e un teschio con calotta removibile e mascella con movimento a molla entro custodia originale (Lotto 51).
Da venti asiatici arriva lo splendido vaso in porcellana cinese Da Ya Zhai, caratterizzato da un fondo turchese e arricchito con rigogliosi ciliegi in fiore nonché da una marcatura sotto la base con tanto di benedizione di eterna giovinezza.
Infine, in questa variegata selezione, figurano, tra gli altri, una caffettiera a bassorilievi istoriati della manifattura Ginori, «Doccia» (1770-80), con una stima di 4.500-6mila euro e una selezione di miniature inglesi e francesi risalenti al XVIII secolo, tra cui spiccano un globo terrestre e celeste di Giovanni Maria Cassini (Lotto 221) e un pocket globe firmato e datato Cary John e William del 1791.
I lotti saranno visibili nell’esposizione presso la sede di Finarte, in Via dei Bossi 2 Milano, dal 9 al 12 maggio, mentre l’asta sarà il 14 maggio in un’unica tornata.

Memento mori raffigurante teschio in avorio intagliato e traforato. Stima 1.200-1.500 euro

Globo celeste e globo terrestre su base in legno tornito, XIX secolo. Stima 4-6mila euro
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