Francesca Antonini Arte Contemporanea propone il quarto appuntamento del ciclo «Assolo», con cui periodicamente accoglie nel suo spazio un artista promosso da un’altra galleria, lasciandolo libero di allestire una selezione di lavori inediti. Minimo comune denominatore tra gli invitati è il supporto delle loro opere: la carta.
Dopo gli interventi di Shafei Xia (1989) che collabora con la bolognese P420, Andrea Barzaghi (1988) legato a Lunetta 11 di Mombarcaro (Cuneo), Cristiano Tassinari (1980) sostenuto dall’ambrosiana Ncontemporary, dal 30 marzo sino al 27 maggio è la volta di Andrea Fontanari (1996), tra gli artisti della trentina Boccanera Gallery.
Nato a Trento nel 1996, il pittore lavora tra questa città e Venezia. Oltre a personali in Italia, ha partecipato a collettive come «Ciò che vedo. Nuova Figurazione in Italia» al Mart di Rovereto (2020). Nel percorso romano presenta lavori eseguiti negli ultimi mesi.
«Bloccando e collezionando attimi di vita quotidiana, Fontanari ci spinge a soffermarci su ciò che è pura realtà ordinaria al fine di decifrarne le diverse possibilità di sviluppo», spiega Antonini, che aggiunge: «situazioni, ambienti, semplici oggetti, trasportati su carta, danno vita a universi familiari al nostro immaginario collettivo».
Il linguaggio espressivo di Fontanari prende forza da inusuali inquadrature, quasi fossero delle istantanee fotografiche, che tagliano fuori parte dell’oggetto, ma anche da una pennellata veloce e sommaria o da un segno energico a pastello nero. Talvolta lascia che il suo sguardo rimanga in agguato in una condizione di quiete intima, «Untitled (Diary) 2» e «Friends, loves and others 1» o diventi rapace rispetto ad attimi fuggenti di un mondo esterno estremante veloce come in «Untitled (diary) 6».
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