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Tullio Lombardo, Doppio ritratto, Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’d’Oro. Su concessione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo

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Tullio Lombardo, Doppio ritratto, Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’d’Oro. Su concessione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo

E il libro rivoluzionò il mondo: Manuzio e il Rinascimento di Venezia

Lidia Panzeri

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Venezia. Aldo Manuzio come promotore della splendida fioritura artistica della Venezia del Cinquecento. In coda alle celebrazioni del quinto centenario della morte dell'uomo che fece di Venezia la capitale internazionale della stampa, alle Gallerie dell’Accademia è finalmente in programma dal 19 marzo al 19 giugno 2016 la mostra «Aldo Manuzio. Il Rinascimento di Venezia», a cura di Guido Beltramini, Davide Gasparotto e Giulio Manieri Elia. Modello di riferimento la splendida mostra dedicata a Pietro Bembo, nel 2013, a Padova; al centro la rivoluzione tipografica che permise la diffusione dei testi dei grandi classici greci e latini in lingua originale e, successivamente, in lingua volgare.
Le ricadute non furono solo in campo letterario ma anche in quello delle arti figurative, favorendo l’emergere di temi e motivi del tutto nuovi: ne sono esempio, in mostra, Giovanni Bellini, Cima da Conegliano, Jacopo de’ Barbari, Giorgione (l'immagine guida è, non a caso, la «Tempesta») e il primo Tiziano. Ma lo spirito umanistico aveva pervaso tutto l’Europa in particolare l’Olanda di Erasmo da Rotterdam, a cui è dedicata una sezione. Straordinaria l’esposizione della Hypnerotomachia Poliphili, il prezioso libro illustrato da fantasiose xilografie, che rappresenta uno dei vertici dell’arte di Manuzio.

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Giovan Battista Cima, detto Cima da Conegliano, Endimione dormiente, Galleria Nazionale di Parma. Su concessione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo – Polo Museale dell’Emilia Romagna

Pagine dell'Hypnoerotomachia Poliphili

Vittore Carpaccio, «Incontro dei pellegrini con papa Ciriaco», Gallerie dell’Accademia di Venezia. Su concessione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo

Lidia Panzeri, 16 dicembre 2015 | © Riproduzione riservata

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