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Digitalizzazione con macchina fotografica digitale ad alta risoluzione (60-200 megapixel), obiettivi macro apocromatici, filtri polarizzatori, stand, sistemi di illuminazione professionali calibrati a led, calibrazione professionale del bianco e del colore. Foto di Alice Martignon

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Digitalizzazione con macchina fotografica digitale ad alta risoluzione (60-200 megapixel), obiettivi macro apocromatici, filtri polarizzatori, stand, sistemi di illuminazione professionali calibrati a led, calibrazione professionale del bianco e del colore. Foto di Alice Martignon

Digitalizzate contro l’Acqua Granda

Armid@Venezia restaura virtualmente le fonti musicali del Conservatorio «Benedetto Marcello»

Alice Martignon

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Nell’ottobre del 2021, a meno di due anni dall’alta marea eccezionale, il Conservatorio «Benedetto Marcello» ha avviato con la collaborazione del Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali dell’Università Ca’ Foscari un progetto di digitalizzazione, restauro virtuale e studio diagnostico e musicologico delle fonti musicali in esso custodite dal titolo Armid@Venezia (ARchivio Musicale e Iconografico Digitale A Venezia). L’iniziativa è nata dalla necessità di mettere in salvo, anche tramite riproduzione digitale, il patrimonio danneggiato dall’Acqua Granda (ad oggi sono stati acquisiti più di mille documenti), nonché dal desiderio di studiarlo e renderlo fruibile per mezzo di piattaforme online (in primis Alphabetica).

Il progetto è stato avviato tramite una raccolta fondi della Fondazione Ca’ Foscari e contributi del Dipartimento di Filosofia e Beni culturali dell’Università veneziana che hanno permesso il finanziamento di un assegno di ricerca postdottorale dedicato, mentre il Conservatorio si è impegnato nell’acquisto di parte della strumentazione necessaria. Armid@ può inoltre godere di un respiro pluriennale e coinvolgere non solo i documenti compromessi dalla marea, ma anche altre fonti conservate nell’istituto veneziano grazie alla munificenza dell’imprenditore lagunare Matteo Rigamonti, fondatore di Pixartprinting e Weerg.

La Biblioteca «Mario Messinis» del Conservatorio vanta infatti un gran numero di collezioni storiche, donate, depositate o acquisite nel corso degli anni, fra cui i Fondi Torrefranca, Giustiniani, Correr e Liceo Musicale ricchi di preziosi documenti. Tra questi si segnalano l’unico manoscritto autografo presente a Venezia di Antonio Vivaldi, dell’aria «Sovvente il sole», dall’Andromeda liberata, una «serenata-pasticcio» con musica, fra gli altri, di Tomaso Albinoni e Vivaldi e, sempre del Prete Rosso, l’unicum dell’edizione a stampa delle Suonate da camera a tre op. I, pubblicate a Venezia nel 1705 da Giuseppe Sala.

La Biblioteca conserva inoltre la Grilanda musicale di arie di diversi eccellentissimi autori, un codice miniato che contiene una delle rarissime copie del Lamento di Arianna di Claudio Monteverdi, e altre pregiate edizioni a stampa, quali l’esemplare unico delle Pièces de clavessin di Élisabeth-Claude Jacquet de La Guerre (1666-1729), quello delle Suonate a tre op. 1 di Arcangelo Corelli, pubblicato da Sala nel 1684 e, dello stesso editore, quello dei Concerti a cinque op. 5 di Tomaso Albinoni, dato alle stampe nel 1707.

Nell’ambito del progetto Armid@, che sotto la guida del Comitato scientifico coinvolge, oltre all’assegnista post dottorato, giovani studenti dell’Università Ca’ Foscari Venezia e del Conservatorio in qualità di tirocinanti, tesisti e diplomandi, si procede alla digitalizzazione delle fonti musicali per mezzo di macchine fotografiche ad alta risoluzione. L’elaborazione e il restauro virtuale delle numerose riproduzioni vengono quindi realizzati grazie a sofisticati programmi professionali di postproduzione. Sui manoscritti e i testi a stampa si eseguono inoltre indagini diagnostiche non invasive (tramite tecniche di imaging multispettrale e spettroscopiche), per giungere all’identificazione dei materiali costituenti (supporti, inchiostri, pigmenti, coloranti ecc.) e delle loro condizioni di conservazione, passaggi essenziali per pianificare correttamente i successivi interventi di restauro materico.

Il Conservatorio ha reagito all’Acqua Granda non soltanto concorrendo all’ideazione del progetto Armid@, ma anche intraprendendo un’energica campagna di riordino, catalogazione informatica e restauro fisico di manoscritti ed edizioni a stampa (affidato al Laboratorio di restauro del libro dell’Abbazia di Praglia e a Paola Santin), nonché studio musicologico di gran parte dei propri beni. Un’operazione quest’ultima che sta portando rilevanti scoperte, come l’identificazione di oltre 70 inedite partiture autografe dell’operista, compositore e cembalista buranese Baldassare Galuppi e l’individuazione di sconosciuti testi musicali usciti dalla mano del contrabbassista e compositore veneziano Domenico Carlo Maria Dragonetti, che verranno digitalizzati e studiati nell’ambito di un progetto dedicato al musicista concepito dal Conservatorio in collaborazione con la Procuratoria della Basilica di San Marco e finanziato dalla Fondazione di Venezia.
 

Digitalizzazione con macchina fotografica digitale ad alta risoluzione (60-200 megapixel), obiettivi macro apocromatici, filtri polarizzatori, stand, sistemi di illuminazione professionali calibrati a led, calibrazione professionale del bianco e del colore. Foto di Alice Martignon

Alice Martignon, 17 febbraio 2023 | © Riproduzione riservata

Digitalizzate contro l’Acqua Granda | Alice Martignon

Digitalizzate contro l’Acqua Granda | Alice Martignon