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Denise La Monica
Leggi i suoi articoliLegge di stabilità 2016: il budget statale torna ai livelli del 2008 (0,28%)
Tra dicembre e gennaio il dibattito sulla Legge di stabilità (L. 28 dicembre 2015, n. 208, «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato») si è sviluppato con posizioni molto differenziate: da una parte il ministro Franceschini plaude all’aumento del bilancio del Mibact, che arriva a 2,1 miliardi di euro; dall’altra Vittorio Emiliani su «The Huffington Post» (30 dic. ’15) ridimensiona l’entusiasmo ministeriale, riconducendo la cifra a situazioni analoghe degli anni passati, in particolare ad alcuni bilanci degli anni dei Governi D’Alema-Amato; Tomaso Montanari si è espresso molto negativamente sull’allora emendamento 174bis (ora comma 327), che consente la riorganizzazione degli uffici dirigenziali del Ministero («la Repubblica», 21 dic. ’15); mentre Carlo Pavolini, inizialmente favorevole alle Soprintendenze uniche, critica adesso il metodo di attuazione di questo principio (Patrimoniosos.it), temendo che conduca a un più agevole assoggettamento del sistema della tutela alle Prefetture, come previsto dalla «Legge Madia», n. 124 del 7 ago. ’15.
Mentre dalle fila di «Il Sole 24 Ore» il sostegno alla politica condotta da Franceschini è chiaro (Armando Torno, 2 gen. ’16), alcune note di critica si colgono però su altri versanti: ad esempio riguardo al modo in cui vengono presentati i dati dal Mibact «senza il supporto di una serie storica» o riguardo al ruolo dei privati in Italia, in quanto i 120 milioni di euro per interventi di valorizzazione, conservazione, manutenzione e restauro dei beni culturali della L. 208/2015 dimostrerebbero che «il privato non potrà mai, in Italia, andare a sostituire il pubblico e difficilmente donerà senza che prima non l’abbia fatto lo Stato (così da sempre è stato percepito il termine “Repubblica” nell’articolo 9 della Costituzione)» (Irene Sanesi, www.ilgiornaledellefondazioni.com, 15 gen. ’16).
Segnali positivi si intravedono nella riapertura di alcune domus pompeiane e nell’annuncio dell’assunzione di 500 funzionari al Mibact, ma ombre scure vengono proiettate dalla possibilità di aumentare del 20% le volumetrie delle costruzioni in «siti di importanza comunitaria».
In questa complessa situazione, per dirimere dubbi sul bilancio ministeriale si può far affidamento all’ottimo sito realizzato dalla Ragioneria Generale dello Stato (http://www.rgs.mef.gov.it/) che, nella sezione Bilancio in rete, mette a disposizione un sistema interattivo e navigabile di visualizzazione e consultazione del bilancio statale e delle sue articolazioni.
I dati che si ottengono rispetto all’assegnazione per il 2016 al Mibact danno ragione alle affermazioni del ministro, ma anche a quelle di Emiliani: è vero che lo stanziamento torna a crescere risalendo dopo anni di profonda depressione, ma è altresì vero che tale crescita si limita a riportare lo stanziamento previsionale ai livelli del 2008. Il bilancio del Mibact pesava lo 0,28% su quello statale nel 2008; è sceso allo 0,18 nel 2015, risale adesso per il 2016 allo 0,26.
Nel corpo del testo della legge di stabilità, in vigore dal primo gennaio 2016, si individuano alcuni passaggi specificatamente dedicati ai finanziamenti della cultura.
- 20 milioni di euro dal 2017 (commi 328-330). La legge prevede la possibilità di assumere a tempo indeterminato 500 funzionari nei «profili professionali di antropologo, archeologo, architetto, archivista, bibliotecario, demoetnoantropologo, promozione e comunicazione, restauratore e storico dell’arte». A tal fine è necessaria l’emanazione di procedure di selezione pubblica entro il 31 marzo.
- 70 milioni di euro dal 2017 (comma 337). Ai 50 milioni del 2016, già assegnati dal DL 83/2014 (poi Legge 106/2014, art. 7), si aggiungono adesso 70 milioni per il 2017 e 65 milioni di euro per il 2018 per il Piano strategico «Grandi Progetti Beni culturali». Il Piano, «ai fini della crescita della capacità attrattiva del Paese», individua «beni o siti di eccezionale interesse culturale e di rilevanza nazionale per i quali sia necessario e urgente realizzare interventi organici di tutela, riqualificazione, valorizzazione e promozione culturale, anche a fini turistici». Prossimamente il ministro dovrà presentare alle Camere una relazione sugli interventi già realizzati o in corso (entro il 31 marzo).
- 30 milioni di euro annui dal 2016 al 2019 (comma 338). Per «interventi di conservazione, manutenzione, restauro e valorizzazione dei beni culturali», al fine di potenziare gli investimenti infrastrutturali nel settore della cultura, verranno individuate le risorse con decreto del Mibact, di concerto con il Ministero delle Infrastrutture, ogni anno entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di stabilità (entro il 31 gennaio 2016).
- 50 milioni di euro annui dal 2016 al 2019 (commi 345-348). Stanziamenti speciali sono disposti per sostenere l’iniziativa Matera «Capitale europea della cultura 2019». In particolare 20 milioni di euro vengono destinati al «completamento del restauro urbanistico ambientale dei rioni Sassi e del prospiciente altopiano murgico di Matera»; altri 28 milioni per interventi da realizzare tra 2016 e 2019 e 2 milioni di euro per la loro gestione.
- 30 milioni di euro dal 2016 (comma 349) sono destinati a sostenere il funzionamento di archivi, biblioteche o altri istituti centrali.
- 10 milioni di euro dal 2016 (comma 354) vengono destinati al «funzionamento degli Istituti afferenti al settore museale».
- 290 milioni di euro per il 2016 (commi 979-980) sono individuati per la carta elettronica di 500 euro destinata ai minorenni, per l’accesso ai luoghi della cultura, a spettacoli o manifestazioni culturali o all’acquisto di libri, con la finalità generale di «promuovere lo sviluppo della cultura e la conoscenza del patrimonio culturale».
- 500 milioni di euro dal 2016 (commi 974-978) sono stanziati per il Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie, che prevede l’attivazione di interventi urgenti per la rigenerazione delle aree urbane degradate non solo dal punto di vista strutturale, ma anche attraverso la promozione di attività culturali ed educative. Si tratta quindi di un provvedimento trasversale, che solo in parte potrebbe riguardare anche il Mibact.
Da un lato si procede alla cancellazione di Arcus, tramite la sua fusione con Ales spa, senza ulteriori oneri per la finanza pubblica (commi 322-324). Dall’altro lato si introduce la possibilità di modificare ulteriormente la struttura del Mibact, appena ridefinita da una riorganizzazione ancora in corso, attraverso la «riorganizzazione, anche mediante soppressione, fusione o accorpamento, degli uffici dirigenziali, anche di livello generale, del medesimo Ministero» (comma 327). Lo schema di decreto ministeriale diffuso il 19 gennaio, che prevede l’annessione delle Soprintendenze archeologiche alle altre giù unificate, ne è un diretto risultato.