Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Repubblica di Armenia: il lavoro di Mikayel Ohanjanyan

Image

Repubblica di Armenia: il lavoro di Mikayel Ohanjanyan

Biennale di Venezia, i 5 Padiglioni in città che meritano una scarpinata (o un viaggio in vaporetto)

Micaela Deiana

Leggi i suoi articoli

Repubblica di Armenia
Anche quest’edizione il Leone d’oro va a un Padiglione fuori dagli spazi storici della Biennale: la mostra premiata, «Armenity/Hayoution», è un progetto sugli artisti armeni della diaspora, ospitata del Monastero mechitarista dell’Isola di San Lazzaro. In occasione della centesima commemorazione del Genocidio armeno, la curatrice Adelina Cuberyan von Fürstenberg ricostruisce una «assemblea transnazionale», un’identità frammentata che dialoga con gli spazi suggestivi del Monastero, creando un palinsesto armonico che supera la storia e la geografia e disegna una lirica idea di riconciliazione. 

Islanda
Nonostante la comunità musulmana costituisca una presenza numerosa, la città di Venezia non offre uno spazio di culto se non sulla terraferma, a Marghera. Christoph Büchel sceglie quindi di operare sulla Chiesa di Santa Maria della Misericordia (chiusa da diverso tempo), trasformarla in una moschea e offrirla alla comunità musulmana per tutta la durata della Biennale.
Facile immaginare le reazioni delle Istituzioni e c’è chi si sta già muovendo per sabotare il progetto, sottolineando che, in quanto installazione d’arte, non possa essere impiegato come luogo di culto. Non sarebbe certo la chiusura anticipata (minacciata) a togliere valore a uno dei progetti più genuini di questa Biennale politica.

Nuova Zelanda
Uno dei padiglioni più forti quello di Simon Denny, tutto incentrato sul Secret Power che muove la società contemporanea. Spunto narrativo è l’episodio in cui Edward Snowden, talpa dell’Nsa, l’agenzia della sicurezza americana, nel 2013 ha divulgato una serie di power point in cui venivano descritti i programmi di sorveglianza nazionali, ovviamente secretati. Da questo fatto, l’artista imbastisce una mostra in cui intreccia spionaggio politico, cultura neoliberista, obsolescenza tecnologica e velocità digitale, invadendo gli spazi storici della Biblioteca Marciana e dell’aeroporto Marco Polo.

Estonia
«Not Suitable For Work. A Chairman’s Tale», è un progetto di Jaanus Samma, a cura di Eugenio Viola, che sviluppa il tema dell’omosessualità nell’Estonia sovietica. Partendo dall’archivio della storia personale di Juhan Oyaste, espulso dal partito comunista e condannato ai lavori forzati per la sua identità sessuale, l’artista sublima la cronaca individuale in una narrazione che abbraccia l’intera società e invita a una riflessione sulle attuali forme di discriminazione nei diversi contesti sociali e geografici.

Repubblica di Cipro
Quale ruolo ha l’archeologia nella nostra contemporaneità e in che modo è capace di forgiare la grande narrazione della storia? Da queste domande si sviluppa la mostra «Two Days After Forever», in cui l’artista Christodoulos Panayiotou si interroga sulla spasmodica e incoerente ricerca di progresso e mette in scena un metafisico alternarsi di installazioni ambientali site specific e reperti archeologici ciprioti, come i pavimenti musivi in prestito dal Museo Archeologico di Nicosia.

«Not Suitable For Work. A Chairman’s Tale», il progetto di Jaanus Samma, a cura di Eugenio Viola, nel Padiglione dell'Estonia

«Not Suitable For Work. A Chairman’s Tale», il progetto di Jaanus Samma, a cura di Eugenio Viola, nel Padiglione dell'Estonia

«Not Suitable For Work. A Chairman’s Tale», il progetto di Jaanus Samma, a cura di Eugenio Viola, nel Padiglione dell'Estonia

«Not Suitable For Work. A Chairman’s Tale», il progetto di Jaanus Samma, a cura di Eugenio Viola, nel Padiglione dell'Estonia

Repubblica di Cipro: la mostra «Two Days After Forever» dell’artista Christodoulos Panayiotou

Repubblica di Cipro: la mostra «Two Days After Forever» dell’artista Christodoulos Panayiotou

Repubblica di Cipro: la mostra «Two Days After Forever» dell’artista Christodoulos Panayiotou

Repubblica di Cipro: la mostra «Two Days After Forever» dell’artista Christodoulos Panayiotou

Repubblica di Armenia: il lavoro di Mikayel Ohanjanyan

Repubblica di Armenia: il lavoro di Mikayel Ohanjanyan

Repubblica di Armenia: il lavoro di Mikayel Ohanjanyan

Micaela Deiana, 14 maggio 2015 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

La 16ma edizione della mostra propone un approccio metodologico al mondo che rifiuta lo sguardo patriarcale per riflettere sui concetti di identificazione, oggettivazione e capacità di azione di chi si trova in una posizione marginalizzata

Il team curatoriale tutto femminile della 16ma edizione della mostra ha invitato a confrontarsi sul tema del «portare» anche tre artiste italiane: Rossella Biscotti, Adelita Husni-Bey e Raffaela Naldi Rossano

Dal prossimo gennaio la seconda edizione della rassegna dedicata al divino nell’esperienza del mondo materiale: un dialogo tra cultura islamica e linguaggi del contemporaneo. Anche l’italiano Sassolino tra gli autori delle 500 opere di venti Paesi

Si distinguono i Paesi del Sud globale, che davanti alle incertezze geopolitiche e alle tensioni irrisolte della colonizzazione e dello sfruttamento cercano un’identità nella natura e nei luoghi che storicamente hanno ospitato la vita delle comunità. Un ritorno alle radici che spesso guarda al sacro 

Biennale di Venezia, i 5 Padiglioni in città che meritano una scarpinata (o un viaggio in vaporetto) | Micaela Deiana

Biennale di Venezia, i 5 Padiglioni in città che meritano una scarpinata (o un viaggio in vaporetto) | Micaela Deiana