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Camilla Sordi
Leggi i suoi articoliL’Archivio Valerio Adami ha annunciato l’avvio ufficiale dei lavori per il primo catalogo ragionato dedicato alla produzione dell’artista realizzata tra il 1955 e il 1980, con l’obiettivo di restituire ad appassionati e studiosi, in modo sistematico, le opere dei decenni cruciali della sua formazione e della sua affermazione internazionale. In questa prima fase di raccolta e studio, l’invito è rivolto a collezionisti, istituzioni e privati che possiedono dipinti, disegni o acquerelli realizzati in quegli anni: segnalarli significa contribuire alla ricostruzione completa del corpus dell’artista e, al tempo stesso, partecipare al riconoscimento oggi sempre più esteso della sua opera.
L’iniziativa arriva in un momento particolarmente favorevole: il lavoro di Adami continua infatti a godere di un mercato vivissimo, capace di coinvolgere collezionisti storici e una nuova generazione di acquirenti attratti dalla freschezza del suo linguaggio, dalla forza dei contorni, dalla nitidezza narrativa e dalla sorprendente attualità del suo immaginario. Come sempre accade, il catalogo ragionato è destinato a consolidare ulteriormente la posizione di un artista la cui domanda internazionale non mostra segni di rallentamento.
Formatosi tra Venezia, nello studio di Felice Carena, e l’Accademia di Brera con Achille Funi, Valerio Adami (Bologna, 1935) sviluppa fin dagli esordi un linguaggio personale che, partendo da accenti espressionisti, approda rapidamente a campiture nette e contorni marcati, quasi grafici, che definiscono scene e figure di un’iconografia senza tempo, sospesa tra mito individuale, politica, letteratura contemporanea e cultura visiva pop.
Valerio Adami, Laboratorio, 28.03. – 11.07.2025, Installation view, Gió Marconi, Milan. Photo: Fabio Mantegna
Negli anni Sessanta, la vita condivisa con la moglie e artista Camilla Cantoni Adami lo porta a lavorare in una geografia mobile e internazionale - Parigi, Londra, New York, Tel Aviv, Buenos Aires, l’India - e ad alimentare una rete di amicizie e scambi intellettuali che include figure come Italo Calvino, Jacques Derrida, Carlos Fuentes e Luciano Berio.
Questa capacità di abitare mondi diversi e attraversare linguaggi lo porta a una carriera espositiva di respiro globale. Dopo le prime personali al Naviglio di Carlo Cardazzo, Adami approda nelle principali gallerie europee e successivamente nei musei internazionali più importanti, dal MoMA al Centre Pompidou, dal Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris al Jewish Museum.
La sua figurazione, spesso letta come una risposta colta al superamento dell’Informale e alle immagini emergenti della cultura di massa, continuerà a trovare riscontro in Italia e all’estero, segno della persistente attualità delle questioni che animano il suo lavoro.
L’Archivio Adami nasce nel 2021 in seno alla famiglia e si amplia nel 2025 con l’integrazione del fondo dedicato a Camilla Adami, dando vita all’Associazione Archivi Valerio e Camilla Adami. Oltre alla digitalizzazione dell’ampio materiale documentario, l’istituzione lavora alla ricostruzione della rete di relazioni, collaborazioni e materiali che attestano vita e opera dei due artisti, configurandosi come un archivio di “arte totale”, capace di restituire l’intreccio fra arti visive, musica, letteratura e pensiero del secondo Novecento.
L’avvio del catalogo ragionato arriva dopo la grande mostra del 2025 alla Galleria Giò Marconi di Milano, così come quella da Dep Art Gallery, sempre a Milano, e segna un nuovo passo verso una più ampia sistematizzazione della sua opera.