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Arianna Antoniutti
Leggi i suoi articoliSarà pubblicato nel mese di settembre, per i tipi di Laterza, «Immagini ed eresie nell’Italia del Cinquecento», nuovo libro scritto a quattro mani da Massimo Firpo e Fabrizio Biferali. I due autori, di diversa formazione, Firpo storico, Biferali storico dell’arte, hanno già collaborato in precedenza, pubblicando, nel 2007, «Battista Franco “pittore viniziano” nella cultura artistica e nella vita religiosa del Cinquecento» (Scuola Normale Superiore di Pisa) e, sempre per Laterza nel 2009, «“Navicula Petri”. L’arte dei papi nel Cinquecento».
Nel nuovo volume, accostando e impiegando competenze specifiche, i due studiosi hanno preso in esame il periodo storico che va dal sacco di Roma nel 1527 sino alla fine del Concilio tridentino nel 1563. In tali anni non pochi furono gli artisti, come Lorenzo Lotto, Iacopo Pontormo, Sebastiano del Piombo, fino ai casi illustri di Tiziano e Michelangelo, che si allontanarono dalle maglie dell’ortodossia cattolica, lasciando filtrare, nelle proprie opere, riflessi della dottrina protestante.
Il libro affronta i molteplici temi generati dal contrasto tra Riforma e movimento controriformista, dalla questione del controllo delle immagini, cruciale per la Chiesa tridentina, alla polemica contro le credenze e i culti superstiziosi, dall’uso di immagini come strumento di lotta antipapale, alle vicende dei pittori processati dall’Inquisizione. Il tutto con l’esattezza dello storico e la sensibilità per le immagini dello storico dell’arte, sotto il segno dell’auspicio di Erwin Panofsky: «è nella ricerca degli intrinseci significati, o contenuto, che le varie discipline umanistiche vengono a incontrarsi su un piano comune anziché fare da ancella l’una all’altra».

Copertina Immagini ed eresie nell’Italia del Cinquecento
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