«27 06 1980 20.59», di Antonello Ghezzi. © Associazione Parenti Vittime Strage Ustica. Foto: Amelia Nieddu

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«27 06 1980 20.59», di Antonello Ghezzi. © Associazione Parenti Vittime Strage Ustica. Foto: Amelia Nieddu

Antonello Ghezzi invade il CAMeC

Nel museo della Spezia il duo artistico invita a un viaggio tra Terra, Cielo e Iperuranio

Prende spunto dai temi della leggerezza e della magia la mostra «Terra Cielo Iperuranio» con cui il duo Antonello Ghezzi (nato nel 2009 dal sodalizio tra Nadia Antonello e Paolo Ghezzi) invade dal 7 ottobre al 14 gennaio 2024 tutti gli spazi del CAMeC della Spezia. L’esposizione, curata da Eleonora Acerbi e accompagnata da un catalogo edito da Metilene, con testi della curatrice e di Cesare Biasini Selvaggi, si dispiega infatti sui tre livelli indicati nel titolo, accompagnando i visitatori in un viaggio verso dimensioni mentali misteriose e inesplorate.
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Nella prima sala, corrispondente alla Terra, la nostra realtà fisica è esplorata attraverso l’inedita prospettiva di una serie di installazioni, in alcuni casi site specific in altri riadattate per l’occasione, che se da un lato suggeriscono di affrontare con amore e leggerezza la nostro quotidianità, come nel caso delle opere «Attesa dell’amore» e «Blow Against the Walls», dall’altro aprono inaspettati varchi verso realtà sopraterrene.
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Attraverso una variegata sequenza di interventi e di tipologie operative, la seconda sala dedicata al Cielo propone invece suggestioni politiche e poetiche per affrontare il nostro collettivo percorso di innalzamento verso l’empireo: anche in questo caso la leggerezza delle proposte si accompagna a un messaggio di speranza, generato dalla convinzione che solo azioni condivise e comunitarie possono davvero cambiare il mondo.
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La terza sala conduce infine il visitatore nell’Iperuranio e invita a giocare con la poesia e con le fiabe per ritrovare noi stessi, come avviene con l’installazione «Autoritratto»; senza dimenticare tuttavia le tragedie del passato come ci ricorda l’installazione «27 06 1980 20:59» che, proveniente dal Museo per la Memoria di Ustica, riproduce la mappa esatta delle stelle nella terribile sera dell’abbattimento del Dc9.
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In questa collaborazione con il CAMeC il duo artistico non si è tuttavia limitato a occupare gli spazi istituzionali del museo: il visitatore trova infatti nelle toilette il progetto «Toilet Project» che, già proposto da Antonello Ghezzi nei bagni di diverse fiere, rivolge con umorismo la domanda: «Cosa è arte?» Nei corridoi lungo le sale sciami di sculture in ceramica («Stringere lo spazio di me e te») invitano all’ascesa verso l’ultima installazione, collocata sulla terrazza del museo: «La sedia del giudice», un’opera che invita ancora una volta a riflettere sull’importanza delle relazioni umane nel viaggio rappresentato dalla nostra esistenza.

«Nuvola #5» (2019), di Antonello Ghezzi. Foto: Antonello Ghezzi

«Via libera per volare» (2020), di Antonello Ghezzi. Foto: Antonello Ghezzi

Documentazione della performance «Blow against the walls in Bahrein» (2018), di Antonello Ghezzi. Foto: Antonello Ghezzi

Documentazione della performance «Legare la terra al cielo» (2022), di Antonello Ghezzi, Savigno. Foto: Flora Del Debbio

Matteo Fochessati, 06 ottobre 2023 | © Riproduzione riservata

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Antonello Ghezzi invade il CAMeC | Matteo Fochessati

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