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Una sala di Palazzo Cucchiari a Carrara

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Una sala di Palazzo Cucchiari a Carrara

A Carrara la Fondazione Giorgio Conti ha trovato casa

La famiglia dell’imprenditore ha acquistato Palazzo Cucchiari, restaurandolo e riportandolo ad antichi splendori. La nuova vita dell’edificio è iniziata attivando una collaborazione con l’Ermitage di San Pietroburgo

Franca Conti

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La Fondazione Giorgio Conti è dedicata a mio padre, un uomo che, grazie alla sua intraprendenza, alla sua determinazione e alla capacità di immaginare il futuro, è riuscito a creare un gruppo oggi leader mondiale nel settore dell’escavazione e della commercializzazione del marmo e delle pietre.

Lo scopo per il quale la nostra famiglia, in particolare io e mia sorella Daniela, ha deciso di acquistare e restaurare Palazzo Cucchiari è stato quello di onorare la sua memoria, continuando la sua passione civile e la sua sensibilità sociale, alimentate dal suo grande amore per la città di Carrara, la sua storia, le sue tradizioni culturali, le sue espressioni artistiche. Palazzo Cucchiari, uno degli esempi più rappresentativi dell’architettura dell’Ottocento carrarese, è stato così restituito alla città, come una «casa della cultura» e un «luogo dello spirito», uno spazio del sentimento per i carraresi, un luogo di conoscenza per tutti. Un palazzo dell’Ottocento, il secolo della storia, il secolo degli sviluppi industriali della città del marmo è tornato così a essere, grazie al rigore e alla qualità del restauro e grazie alla sua attività espositiva, un simbolo di quello che fu il XIX secolo per Carrara e per la nuova Italia.

Dal pian terreno, sfruttando come punto di osservazione il centro del vano scala, si può godere di una prospettiva verticale quasi ipnotica delle severe geometrie, dalle tre rampe di gradini a sbalzo fino all’ultimo soffitto dell’edificio affrescato a finti cassettoni con decorazioni floreali. La scala introduce al cuore del palazzo, le sale espositive dove, a partire dal 2015, sono state allestite mostre di grande qualità artistica.

La nuova vita di Palazzo Cucchiari è infatti iniziata attivando una collaborazione con l’Ermitage di San Pietroburgo, destinata a durare anche negli anni successivi grazie all’amicizia maturata con Sergej Androsov, all’epoca direttore del Dipartimento di Arte occidentale. La prima esposizione, «La scuola carrarese all’Ermitage: Canova e i maestri del marmo», era ordinata, con la curatela dello stesso Androsov e di Massimo Bertozzi, intorno a due sculture che a Carrara avevano fatto scuola, l’«Orfeo» di Antonio Canova e la «Fiducia in Dio» di Lorenzo Bartolini, alle quali facevano da contorno le sculture di maestri carraresi del Sette e Ottocento provenienti dalla Collezioni degli zar: da Giovanni Antonio Cybei e Pietro Tenerani, fino a Carlo Finelli e Luigi Bienaimé. La collaborazione con il museo russo si è consolidata negli anni successivi con la mostra «Città del Grand Tour dall’Ermitage e vedute apuane da collezioni italiane», una raccolta dei più famosi paesaggisti italiani, Giovanni Paolo Panini, Angelo Inganni, Giovanni Migliara, Ippolito Caffi, ed europei, Jan Miel Jakob, Philipp Hackert e Hubert Robert e quindi con la rassegna ancora dedicata al marmo e alla scultura, «Dopo Canova; percorsi della scultura a Firenze e Roma», in cui si potevano ammirare capolavori come «Amore alato» di Canova, il «Giovane Bacco» di Bartolini e «Saffo abbandonata» di Dupré.

Con questa mostra iniziava anche la collaborazione con i principali musei italiani, in particolare le Gallerie d’Arte moderna di Roma, Firenze e Torino, che è stata rinnovata anche in occasione di «Colori e forme del Lavoro. Da Signorini e Fattori a Pellizza da Volpedo e Balla». Quest’ultima ha visto la partecipazione anche dei Musei Civici di Torino, Genova, Venezia, Livorno, Modena e Reggio Emilia che contribuiranno anche alla realizzazione della rassegna in preparazione per la prossima estate: «Belle Époque. I pittori italiani della vita moderna» (29 giugno-27 ottobre) con dipinti di Lega, Fattori, Boldini, De Nittis, Balla, Boccioni e tanti altri.

Veduta esterna di Palazzo Cucchiari

Franca Conti, 27 maggio 2024 | © Riproduzione riservata

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