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400mila nella «Pietatella»

Circa 400mila visitatori hanno ammirato nell’ultimo anno il Museo Cappella Sansevero

Maria Savarese

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Nota anche come Santa Maria della Pietà o «Pietatella», la Cappella Sansevero fu fondata a fine Cinquecento da Giovan Francesco di Sangro, ma fu Raimondo di Sangro, settimo principe di Sansevero, che nella metà del Settecento ne concepì il progetto iconografico affidandosi ai migliori artisti dell’epoca.  

Con opere che spaziano dalla «Gloria del Paradiso» di Francesco Maria Russo al «Cristo velato» di Giuseppe Sanmartino, dal «Disinganno» di Francesco Queirolo alle «Macchine anatomiche» di Giuseppe Salerno, la Cappella Sansevero ha conservato il suo fascino fino ai giorni nostri, merito anche di una gestione attenta e innovativa.

Il 2016 è stato un anno ricco di progetti di manutenzione delle opere e della struttura museale. Lo scorso marzo la cappella è stata dotata di un nuovo sistema di illuminazione ideato dalla iGuzzini. Inoltre sono state avviate operazioni di spolveratura delle sculture custodite.

Tra settembre e ottobre è stato il turno dell’intera area dell’Altare Maggiore. Durante i lavori, eseguiti d’intesa con la Soprintendenza competente, sono riemersi «reperti» come la patinatura originale della scagliola realizzata dal principe di Sansevero. Da qui la decisione di effettuare indagini approfondite sui dipinti murali della volta del presbiterio e sulla «Pietà». Da tali studi, in corso, stanno emergendo interessanti novità: i risultati saranno divulgati nei prossimi mesi.

Da ricordare la convenzione firmata lo scorso ottobre dal Museo Cappella Sansevero per l’affidamento degli interventi di riqualificazione e cura degli spazi urbani di via Francesco De Sanctis, in pieno centro storico. La convenzione rientrante negli obiettivi della delibera comunale «Adotta una strada» autorizza la presa in affidamento di un’area pubblica da parte di privati che si occuperanno di ogni spesa di gestione ordinaria e arredo urbano.

La Cappella Sansevero è anche attenta all’arte contemporanea. Basti ricordare la rassegna «MeravigliArti», nell’ambito della quale dal 2013 al 2015 vari artisti sono stati invitati a realizzare un’opera site specific. Nel 2013 è stata presentata la performance «La Sposa madre» di Roxy in the Box, in collaborazione con Galleria Trisorio.

Nel 2014 Ann Veronica Janssens ha prodotto l’installazione di specchi «Sansevero», in collaborazione con Galleria Alfonso Artiaco, dando luogo a un’inedita percezione sensoriale della cappella barocca e della volta dipinta da Francesco Maria Russo nel 1749. Nel 2015, in collaborazione con Galleria Alfonso Artiaco, è stata infine la volta dell’installazione «Da lontano» di Giulio Paolini.

Maria Savarese, 03 dicembre 2016 | © Riproduzione riservata

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