Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Francesca Romana Morelli
Leggi i suoi articoliRoma. Il Macro naviga finalmente in acque sicure, senza troppo allontanarsi dalla costa, ma con una rotta tracciata e un carico di mostre ed eventi programmati fino a tutto il 2016. Per la prima volta, essendo nel Polo Museale civico dell’arte moderna e contemporanea diretto da Federica Pirani, ha una governance di storici dell’arte dell’amministrazione capitolina (che non decade al termine del mandato del sindaco). Con la Pirani collaborano Claudio Crescentini, Costantino D’Orazio per il settore mostre ed eventi e Rita Arconti per la collezione. Dopo le direzioni di Danilo Eccher, Luca Massimo Barbero e Bartolomeo Pietromarchi, nel 2013 il museo fu messo in cattive acque dal primo assessore alla cultura della giunta Marino, Flavia Barca, che provò a sfilarlo dalla Soprintendenza e a gettarlo nel calderone del Dipartimento Cultura, responsabile perfino degli eventi dell’estate romana. Un’alzata di scudi da parte degli addetti ai lavori e del personale del museo concorse a salvarlo dallo sbando. Nel giugno 2013 fu nominata direttore a interim Alberta Campitelli, dirigente dei Parchi e delle Ville storiche, che in sedici mesi ha traghettato l’istituzione nel nuovo porto. Il 24 marzo in una conferenza stampa, Federica Pirani, l’assessore alla Cultura e al Turismo Giovanna Marinelli e il soprintendente Claudio Parisi Presicce hanno esposto il nuovo orientamento del Macro, concepito come un «museo interno» e un «museo esterno». Nelle sedi di via Nizza e del Testaccio si terranno personali di maestri del ’900 e della generazione emersa a Roma negli anni Novanta, firmate da curatori italiani e stranieri. Il progetto Artisti in residenza passa da quattro a due giovani selezionati con bando internazionale. Mostre tematiche presenteranno la collezione. Spazio alla contaminazione con linguaggi creativi diversi e a maggio torna il ciclo dei Martedì critici di Alberto Dambruoso e Guglielmo Gigliotti. «Sto collaborando con musei stranieri per organizzare alcune mostre, ha proseguito la Pirani, ma nel frattempo devo trovare i fondi». La Marinelli punta sul concetto di «museo diffuso», volto a «valorizzare e patrimonizzare» una rete di musei minori, associazioni e luoghi spontanei di Roma, tra cui esempi di Street art. Nel 2015 il Macro godrà di 250mila euro che, rassicura la Marinelli, non riguardano l’attività ordinaria: «Dobbiamo ripensare il sistema di reperimento fondi: fundraising, alleanze con istituzioni (Accademia di Belle Arti, MaXXI, Università Luiss), sponsor annuali come la Deutsche Bank». Intanto la sponsorizzazione dell’Enel è stata convogliata sui Fori Imperiali: ogni anno metteva 150mila euro. Dal 17 aprile al 13 settembre si terrà la personale del greco Nakis Panayotidis, curata da Bruno Corà e dal Kunstmuseum di Berna con il sostegno della Fondazione svizzera Pro Helvetia.
Altri articoli dell'autore
Una sessantina di opere di 51 artisti (da Parmigianino a Schiele, da Boetti a Kentridge), entrate nella collezione dell’istituto romano grazie a tre milioni finanziati dallo Stato, sono ora visibili a Palazzo Poli
Un’antologica nel Casino dei Principi a Villa Torlonia e al Mlac di una delle artiste più moderne e complesse del Novecento
L’allestimento da Tornabuoni è una continua scoperta all’interno dell’emisfero artistico e umano dell’artista torinese
Dopo cinque anni il direttore saluta il Macro di Roma con una collettiva di oltre trenta artisti che intende «restituire uno sguardo dinamico al visitatore»