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Marino Massimo De Caro è indagato per furto di libri antichi anche a Verona

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Marino Massimo De Caro è indagato per furto di libri antichi anche a Verona

Verona, spariti volumi antichi dalla Biblioteca Capitolare

Indagato Marino Massimo De Caro, già condannato per il saccheggio della Biblioteca dei Girolamini a Napoli

Verona. In questi giorni è arrivata al Vicariato di Verona una dettagliata denuncia anonima, che la Procura sta valutando ma che ritiene attendibile, scritta da qualcuno che afferma di essere un ex collaboratore del precedente direttore della Biblioteca Capitolare. Nella lettera di denuncia si parla di furti commessi nel corso di anni e della scomparsa di preziosissimi incunaboli e altri testi antichi dagli scaffali della biblioteca veronese, ricca di 100mila volumi e con una notevole collezione di volumi antichi. Si fanno anche i nomi dei presunti ladri, per ora non rivelati dalla Procura veronese.
Da anni la Procura di Verona indaga sulla sparizione di libri antichi di grande valore dalle biblioteche di Verona; oggi si concentra sulla sparizione di 17 preziosi volumi dalla Biblioteca Capitolare e da quella del Seminario vescovile della città. Tra i volumi trafugati anche quattro opere di Galileo Galilei, Il Nuovo Organo delle scienze di Francesco Bacone, testi di Alessandro Volta e un Dialogo del 1605, opera di un monaco benedettino seguace di Galileo. Proprio quest’ultima pare essere stata in parte sostituita da una copia: per questo furto è indagato, ancora una volta, l’ex direttore della Biblioteca dei Girolamini di Napoli, Marino Massimo De Caro, noto per aver saccheggiato tra 2011 e 2012 migliaia di volumi antichi e rari dagli scaffali di quella biblioteca, venduti dallo stesso De Caro a collezionisti sparsi in tutto il mondo. Per quel crimine De Caro sta scontando 7 anni agli arresti domiciliari proprio a Verona, città nella quale vive da tempo. Il magistrato di sorveglianza gli aveva però concesso di lasciare la sua casa per un lavoro esterno. Il Vicariato stava infatti organizzando una mostra dedicata a Galileo Galilei in locali vicini alla Biblioteca Capitolare, che De Caro frequentava, e aveva affidato a lui, nonostante i gravissimi precedenti, la sua realizzazione come esperto di Galileo. Una volta indagato gli era stata revocata d’urgenza quella concessione al lavoro esterno: «Insanabile il contrasto, offensivo per collettività», ha scritto il giudice di sorveglianza.
Insieme con De Caro sono indagati per complicità anche un avvocato bibliofilo, Stephane Delsalle, già coinvolto dallo stesso De Caro nella complessa vicenda del saccheggio della Girolamini, e altri.
La vicenda deve essere ancora chiarita, anche perché dal catalogo della biblioteca veronese non risulta mancare nulla: potrebbe essere stato alterato ad arte proprio come già avvenuto alla Girolamini.

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Tina Lepri, 15 maggio 2017 | © Riproduzione riservata

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