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L'edizione 2012 di Tefaf a Maastricht. Foto: Harry Heuts © Harry Heuts Photography

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L'edizione 2012 di Tefaf a Maastricht. Foto: Harry Heuts © Harry Heuts Photography

Tefaf raddoppia a New York

La più importante fiera d’antiquariato del mondo si associa ad Artvest Partners e annuncia due edizioni «americane» alla Park Avenue Armory, che sostituiscono Spring Masters e l’Ifaads

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Redazione GDA

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Maastricht (Paesi Bassi). La 28ma edizione di Tefaf a Maastricht ha dato una scossa al calendario del mercato dell’arte con l'annuncio, lo scorso 3 febbraio, del lancio di due edizioni all’anno a New York, a partire dal prossimo autunno.

La fiera di Maastricht, che cronologicamente spazia dalle antichità archeologiche all’arte contemporanea e da sempre ruota attorno alla pittura antica, ha unito le forze con Artvest Partners, società newyorkese di consulenze d’arte organizzatrice della fiera Spring Masters, che si è tenuta a maggio alla Park Avenue Armory. Le fiere newyorkesi di Tefaf sostituiranno Spring Masters e l’International Fine Art & Antique Dealers show (Ifaads), fondata 27 anni fa e organizzata da Haughton International, che si svolgeva a ottobre nella stessa sede. Artvest e Tefaf l'hanno acquistata per una cifra non dichiarata.

Per Michael Plummer, cofondatore di Artvest, l’assenza a New York di una fiera con l’estensione e la reputazione di Tefaf veniva percepita come un «pezzo mancante».
«La mia impressione iniziale, commenta la mercante  Elizabeth Dee, è che a New York convenga avere una base crescente di mercato secondario privato che non sia orchestrato dalle case d’asta». Secondo un altro mercante newyorkese, invece, persino i collezionisti più irriducibili prevedono un raffreddamento del mercato, cosa che renderebbe rischiosa la scelta temporale per una doppia espansione di Tefaf.

La prossima Tefaf apre a Maastricht dall'11 al 20 marzo, con 275 mercanti. Gli eventi a New York saranno più contenuti: il direttore generale della Tefaf, Patrick van Maris, spiega che ciascuno di essi avrà 80-90 espositori e che la risposta dei mercanti è stata ampiamente positiva. Dei 75mila visitatori di Tefaf circa 2.500 provenivano dagli Usa, dice, mettendo in risalto l’importanza di questo mercato per gli organizzatori della fiera: «Ci abbiamo pensato molto attentamente, conclude,e non vediamo l’ora di trasferire all’estero il dna di Tefaf».
Alcuni mercanti si dimostrano però scettici, soprattutto sulla sede. «Ci sono troppe fiere alla Park Avenue Armory e si assomigliano un po’ tutte», osserva Guy Stair Sainty, specialista europeo di pittura antica e veterano di Tefaf. L’altra preoccupazione in merito a una versione ridotta di Tefaf, rileva Sainty, è che «non ci sarà abbastanza di tutto per tutti». Plummer replica che il suo progetto, inclusa l’apertura per la prima volta alle gallerie del primo piano dell'armory, «dissiperà ogni dubbio».

La fiera ha in progetto di differenziare i «focus» delle due edizioni di New York. L’evento di ottobre sarà incentrato sull’arte dalle antichità archeologiche al Novecento e l’edizione di maggio sull’arte moderna e contemporanea e sul design.
Nel 2013, gli organizzatori di Tefaf avevano annunciato un’apertura a Pechino, ma poi, spiega Van Maris, erano giunti alla conclusione che l'iniziativa «non fosse giusta».
Oggi che l’economia cinese traballa, il loro ripensamento appare saggio. New York «è ancora la più forte e la più stabile economia del mondo», assicura Plummer.

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Redazione GDA, 11 febbraio 2016 | © Riproduzione riservata

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